Esteri

Russia, prigioni militari senza processo. Putin, mano pesante sull'esercito

Viene aggiorna una pratica abbandonata da più di 20 anni: l'installazione di prigioni militari sulle basi e sui luoghi di schieramento dell'esercito

Il decreto regolamenta una prassi già in vigore sul territorio, infatti le fughe di notizie dell'autunno 2022 riportavano regolarmente soldati detenuti nei passaggi sotterranei nelle regioni di Donetsk e Luhansk

L'esercito russo si prepara alle offensive future. Come? Con un decreto che sancisce la ripresa del controllo disciplinare, riabilita le prigioni militari e dà pene più pesanti a chi non rispetta le istruzioni dei superiori. Di fronte all'afflusso di soldati mobilitati, il comando cerca di riportare l'ordine nelle truppe. Obiettivo: ripristinare l'immagine dell'esercito.

Il decreto, emesso con discrezione il 30 dicembre 2022, dovrebbe entrare in vigore nel prossimo futuro. Sviluppato dal Ministero della Difesa, aggiorna una pratica abbandonata da più di vent'anni: l'installazione di prigioni militari sulle basi e sui luoghi di schieramento dell'esercito russo.

Queste prigioni potranno accogliere, senza processo, i soldati accusati di una grave violazione della disciplina, come il rifiuto di combattere o l'abbandono di una postazione o di una base militare. Il testo specifica che questi luoghi di detenzione devono essere installati in container o semplici furgoni, ma non in cantine o in buche nel terreno, "a meno che non si tratti di proteggere la vita dei soldati", cosa che lascia qualche margine di manovra al comando.

Questa evocazione delle cantine è significativa. Per tutto l'autunno del 2022, le fughe di notizie riportavano regolarmente soldati detenuti nei passaggi sotterranei nelle regioni di Donetsk e Luhansk, a volte diverse dozzine di uomini costretti ad ammassarsi per settimane. Il canale Telegram Astra ha individuato fino a undici luoghi, con fotografie a corredo.

Il decreto consente quindi di regolamentare e vigilare su una prassi già in vigore sul territorio, ed è anche un ulteriore segno che la Russia sta organizzando la sua "operazione militare speciale" a lungo termine e sta riorganizzando il suo esercito, in vista di offensive future, soprattutto dopo che la Germania ha dato il suo ok all'invio di carri armati in Ucraina per mezzo di paesi terzi come la Polonia.