Esteri
Russia, Putin allarga il fronte. Manovre in Moldavia, navi e jet sul Baltico
Navi con armi nucleari al largo della Norvegia, jet sulla Polonia e complotti a Chisinau. II Cremlino rompe del tutto con l'Europa e amplia l'azione
Manovre di Mosca tra Baltico ed Europa orientale: navi, jet e piani politici
Il fronte si sta improvvisamente allargando. Come già osservato un anno fa, la Russia sta ammassando nuovi mezzi al confine con l'Ucraina. Segnale, secondo la maggior parte degli analisti, che Vladimir Putin è pronto a dare il via libera a una nuova grande offensiva. Ma non c'è solo questo. Il giorno di San Valentino sembra essere coinciso con una serie di altre manovre da parte russa che stanno ampliando lo spettro della crisi. D'altronde, al Cremlino sono convinti che l'Europa stia allargando il conflitto con la sua assistenza militare a Kiev, su indicazione degli Stati Uniti. E Vladimir Putin prepara la reazione.
Quella più evidente è sul piano militare. Per la prima volta negli ultimi 30 anni, la Russia ha iniziato a schierare nel Mar Baltico navi armate con armi nucleari tattiche, ha dichiarato ieri il servizio di intelligence norvegese nel suo rapporto annuale. "La parte fondamentale del potenziale nucleare si trova sui sottomarini e sulle navi di superficie della Flotta del Nord", ha osservato l'intelligence norvegese.
Le navi da guerra della Flotta del Nord andavano regolarmente in mare con armi nucleari durante l'era della Guerra Fredda, ma questa è la prima volta che la Federazione Russa moderna ripete questa mossa negli ultimi 30 anni. Sebbene la Russia disponga anche di capacità sottomarine, armi anti-satellite e capacità informatiche che potrebbero minacciare la Norvegia e l'alleanza militare della Nato, le armi nucleari tattiche sono "una minaccia particolarmente seria in diversi scenari operativi in cui i Paesi della Nato potrebbero essere coinvolti", si scrive nel rapporto norvegese.
Navi russse con armi nucleari nel Baltico. Caccia olandesi intercettano caccia russi in Polonia
A Oslo iniziano a temere che la guerra possa allargarsi e coinvolgere direttamente anche la Norvegia e la Nato. Per restare al Baltico, negli scorsi mesi sia Svezia sia Finlandia hanno osservato manovre aeree e navali della Russia più aggressive del solito. Messaggi neanche troppo cifrati da parte di Mosca, a mostrare insoddisfazione sul crescente coinvolgimenti dei paesi Baltici nell'architettura difensiva dell'Alleanza Atlantica.
Ma attenzione anche alla Polonia, peraltro già teatro dell'incidente di qualche mese fa durante il G20 di Bali, che poi si scoprì essere frutto di un errore da parte ucraina. Due caccia F-35 olandesi hanno intercettato una formazione di tre aerei militari russi vicino alla Polonia sul Mar Baltico, ha detto il ministero della Difesa dei Paesi Bassi. Gli aerei si sono avvicinati all'area di responsabilità della Nato polacca da Kaliningrad, l'exclave russa situata tra la Polonia e la Lituania sulla costa del Baltico, che ospita anche una base aerea militare cruciale per Mosca.
"Dopo l'identificazione, è risultato che si trattava di tre aerei: Un IL-20M Coot-A russo scortato da due Su-27 Flanker. Gli F-35 olandesi hanno scortato la formazione da lontano e hanno passato la scorta ai partner della Nato", ha dichiarato il ministero della Difesa olandese.
Le manovre di Putin sulla Moldavia
Ma oltre alle manovre militari ci sono anche quelle politiche. In questo caso, il primo target sarebbe la Moldavia, avamposto al confine orientale dell'Europa. Con al suo interno un ulteriore avamposto, ma stavolta filorusso, quello della Transnistria. Secondo la presidente moldava Maia Sandu, la Russia ha pianificato di rovesciare il governo filo-occidentale di Chisinau fomentando la violenza attraverso attori stranieri e gruppi criminali interni. Il tentativo di complotto avrebbe messo la nazione dell'Europa orientale a disposizione del Cremlino per l'invasione dell'Ucraina e avrebbe impedito l'integrazione della Moldavia nell'Unione Europea.
L'ex repubblica sovietica, che conta circa 2,6 milioni di abitanti, è da tempo soggetta alle pressioni della Russia. Queste si sono intensificate dopo l'invasione del Cremlino del 24 febbraio dell'Ucraina, con cui la Moldavia confina. La primo ministro filo-occidentale della Moldavia, Natalia Gavrilita, si è inaspettatamente dimessa venerdì, prendendo atto delle "numerose crisi causate dall'aggressione russa in Ucraina". (Sandu ha nominato un altro funzionario filo-occidentale come suo sostituto). Il Washington Post sostiene che le forze di sicurezza del Cremlino abbiano convogliato in Moldavia consiglieri e decine di milioni di dollari per coltivare un gruppo di leader politici filorussi, tra cui alcuni sanzionati dal governo statunitense.
La Russia smentisce tutto, ma ora il rischio concreto è che da entrambe le parti si moltiplicano le manovre che potrebbero condurre anche a incidenti non voluti.