Esteri

Russia, Putin regala aumenti a pensionati, militari e polizia

di Daniele Rosa

Soldi in vista delle prossime elezioni vietate alle liste di opposizione.

Omaggi, aumenti di salario e altro ancora sono state misure spesso ricorrenti usate da molti politici all’avvicinarsi delle elezioni.

Un modo per guadagnare consensi immediati. E il numero uno della Russia, il 68 enne Vladimir Putin, a tre settimane dalle elezioni legislative russe (19 settembre) ha dato il via libera a pagamenti straordinari in due cluster di popolazione molto interessanti dal punto di vista del voto: i pensionati e le forze dell'ordine.

Il presidente russo ha deciso, con effetto immediato, il pagamento di 15.000 rubli, circa 180 euro a persone che prestano i propri servizi in alcune agenzie statali.

Secondo il Fondo Monetario Internazionale(FMI) in Russia nel settore pubblico sono occupati oltre un terzo dei posti di lavoro. Dei decreti beneficeranno militari, polizia, pubblici ministeri, dipendenti del sistema carcerario e membri della Guardia nazionale.

Stranamente gli unici, al di fuori delle Forze di Stato che non otterranno l’aumento saranno i Vigili del Fuoco, eroi e protagonisti dell'instancabile lotta contro gli incendi dei boschi che quest'estate hanno distrutto milioni di ettari in Siberia.

L'altro gruppo che avrà l’aumento inaspettato è quello dei pensionati, un formidabile bacino di voti. Anche per loro, 43 milioni, è stato approvato il pagamento di altri 10.000 rubli, circa 115 euro.

Il pagamento deciso ha un peso rilevante soprattutto se si considera che lo stipendio medio mensile di un pensionato era di 15.700 rubli (180 euro) all'inizio dell'anno, mentre lo stipendio medio russo ha raggiunto 56.000 rubli (650 euro) a metà anno.

Il Cremlino ha motivato la inaspettata gratifica agli agenti come una garanzia per la loro protezione sociale.

Le prossime elezioni legislative arrivano in un momento di grande tensione. Tensione creata anche dall’ultima legge del Governo Putin che vieta a chiunque sia legato a gruppi estremisti di partecipare alle elezioni, anche retroattivamente. Ovviamente in questa lista sono state incluse tutte le piattaforme dell’opposizione guidate da Alexei Navalni.

L'arresto dell’avvocato attivista a gennaio appena arrivato al controllo passaporti dell'aeroporto Sheremetyevo ha scatenato un'ondata di proteste in tutto il Paese che ha portato a migliaia di arresti e a uno spiegamento di polizia senza precedenti.

Il veto ha raggiunto altre organizzazioni come alcune ONG e media di opposizione considerate organizzazioni indesiderabili.

E da ultimo persino alcuni giornali russi sono stati bollati come "agente straniero" e, secondo la nuova legge, non potrebbero nemmeno scrivere sulle prossime elezioni. Ma Putin sembra essere certo che le “regalie” possano calmare tante persone.