Esteri

Sarah Palin: bocciata la causa per diffamazione contro il New York Times

Il giornale ha chiesto scusa e quindi non c'è prova di malafede: negli USA i media sono molto più tutelati che in Europa

"Non c'è prova di malafede"

Il ricorso di Sarah Palin contro il “New York Times”, accusato di diffamazione, è stato respinto. Il tribunale di Manatthan non ha ravvisato reati nell’articolo che la famosa testata ha pubblicato nel 2017, sostenendo che la comunicazione della Palin avesse influenzato l’autore di un attentato avvenuto in Arizona nel 2011, nel quale fu ferita la deputata Gabby Giffords.

Fu un errore, del quale per altro lo stesso quotidiano chiese scusa poche ore dopo, ritirando l’articolo. Sarah Palin ha comunque denunciato il Times, ma la corte ha respinto il reclamo, perché secondo la legge americana per la punibilità serve la prova della malafede: bisogna dimostrare la consapevolezza da parte del giornale di aver pubblicato il falso. Una tutela decisamente superiore a quella di cui godono i giornali italiani ed europei, ma che non induce Palin a darsi per sconfitta: ha già annunciato un nuovo ricorso. 

 

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