Esteri

Siria, Trump valuta l'opzione militare. Erdogan contro Assad

Secondo la Cnn, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta prendendo in considerazione un'azione militare contro il regime siriano di Bashar al-Assad

Secondo la Cnn, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta prendendo in considerazione un'azione militare contro il regime siriano di Bashar al-Assad come rappresaglia dopo l'attacco aereo con armi chimiche di martedì sul villaggio di Khan Sheikhoun, nella provincia settentrionale siriana di Idlib. Secondo la fonte citata dal canale all news, Trump lo ha annunciato ad alcuni membri del Congresso. Il presidente, precisa la stessa fonte, non ha ancora preso una decisione in merito ma sta discutendo le possibili azioni con il segretario alla Difesa James Mattis.

    Scoop: President Trump has told some members of Congress that he's considering military action in Syria.
    — Dana Bash (@DanaBashCNN) 6 aprile 2017

Ieri, incontrando il re di Giordania Abdallah II alla Casa Bianca, Trump aveva dichiarato ai giornalisti presenti che le immagini dei bambini uccisi dai gas avevano cambiato il suo "atteggiamento" verso Assad. La cui "rimozione", fino a quel momento, non era considerata prioritaria dall'amministrazione Usa. Parole che erano risuonate più o meno in contemporanea con la durissima presa di posizione dell'ambasciatrice Usa all'Onu durante la riunione d'urgenza del Consiglio di sicurezza sulla Siria che non ha portato ad alcuna risoluzione per la contrarietà della Russia a qualsiasi forma di condanna del regime di Damasco. "Se le Nazioni Unite falliscono nell'azione collettiva, saremo costretti ad agire singolarmente", aveva affermato Nikki Haley, aprendo alla probabilità di un intervento unilaterale statunitense in Siria.

La bozza di risoluzione era stata presentata ieri da Usa, Gran Bretagna e Francia, che "esigono in giornata" un voto del Consiglio di sicurezza sul documento, in cui si chiede un'inchiesta sull'attacco con armi chimiche a Khan Sheikhoun. In queste ore i diplomatici stanno trattando con la Russia per arrivare a una risoluzione su un testo leggermente modificato rispetto a quello presentato ieri in Consiglio di sicurezza. Ma si ignora al momento quante possibilità di riuscita abbia la negoziazione con gli emissari di Mosca all'Onu.

Sarin. L'incubo del gas nervino alla fine si è materializzato, per bocca delle autorità turche che hanno pronunciato la micidiale parola: il gas nervino la causa degli 85 morti dell'attacco di martedì. "In base ai risultati delle analisi iniziali, gli esiti indicano che i feriti sono stati esposti a una sostanza chimica (Sarin)" ha scritto il ministero in una nota, confermando che 31 persone sono ricoverate in Turchia e tre sono morte in ospedale. In precedenza i media ufficiali turchi avevano citato il ministro della Giustizia turco, Bekir Bozdag, che aveva parlato in termini più generici della prova dell'uso di armi chimiche sulla popolazione.

L'esercito siriano "non ha utilizzato e non utilizzerà mai" armi chimiche contro il suo popolo, "nemmeno" contro i ribelli e gli jihadisti. E' la replica arrivata qualche ora dopo da Damasco per bocca del capo della diplomazia siriana Walid Mouallem. Il presidente Assad: la Siria è vittima di un complotto internazionale guidato dagli Stati Uniti assieme a Francia e Gran Bretagna. Per il presidente russo, Vladimir Putin è "inaccettabile" che vengano lanciate accuse "senza prove". Secondo il leader del Cremlino quanto accaduto a Idlib è da considerarsi "un incidente". E l'Unicef fa sapere che nell'attacco almeno 27 bambini sono stati uccisi. Altre 546 persone, fra le quali molti piccoli, sono rimaste ferite. Ci si aspetta un aumento del numero delle vittime.

Durissimo il presidente turco. Recep Tayyip Erdogan ha accusato "l'assassino Assad", di aver ucciso circa "150 civili" con le "armi chimiche" e ha affermato che "Allah li vendicherà". Erdogan ha ripetuto oggi le accuse in un comizio nella città di Balikesir dopo che ieri parlando a Bursa aveva già accusato l'"assassino Assad" per la strage a Khan Sheikhoun, nella provincia siriana di Idlib.

Le accuse della Turchia. Sono 32 le vittime dell'attacco di martedì portate in ospedali turchi per ricevere le cure necessarie. Tre di queste sono decedute. Erano ancora vive al momento dell'arrivo, ma poi sono decedute - stando a quanto riferisce il referto autoptico - poiché esposti "ad agenti organofosforici, tra cui il sarin". Ipotesi di questo tipo erano già arrivate dagli operatori di Medici senza frontiere, dagli ospedali della provincia di Idlib, e dell'Organizzazione mondiale per la sanità (Oms), secondo cui alcuni sopravvissuti avevano manifestato i sintomi tipici dell'intossicazione da gas nervini.

Durante le autopsie, che sono state filmate, sono stati prelevati diversi campioni per ulteriori esami da parte degli esperti di Ankara e internazionali. Secondo un rapporto preliminare del team di scienziati turchi inviati alla frontiera con la Siria per assistere i feriti, almeno uno degli agenti usati nell'attacco sarebbe gas cloro. I risultati, frutto di test effettuati su una trentina di feriti, sono già stati inviati ieri al Consiglio di sicurezza dell'Onu.

I media aggiungono che gli esami autoptici sono stati eseguiti nella provincia meridionale di Adana alla presenza di esperti dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms). I risultati saranno mandati all'Aia, in Olanda, per un ulteriore esame, ha detto il ministro della Sanità turco, Recep Akdag.

Inoltre un anonimo funzionario turco al quotidiano Hurriyet ha confidato che non c'era alcun deposito di armi chimiche nella zona colpita due giorni fa da due caccia del regime di Damasco. E' quanto emerge da un'inchiesta condotta dalla Turchia, che smentisce così la versione fornita dal regime di Assad.

Il capo della diplomazia siriana. "Vi posso assicurare ancora una volta che l'esercito arabo siriano - ha precisato Walid Mouallem in una conferenza stampa a Damasco - non ha utilizzato e mai utilizzerà questo genere di armi contro il nostro popolo, contro i nostri bambini, e nemmeno contro i terroristi che hanno ucciso la nostra gente".

Damasco, ha detto ancora Muallem, ha più volte messo in guardia il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opcw) che i terroristi dell'Isis e al Nusra avevano portato in Siria armi dall'Iraq e dalla Turchia. "Hanno continuato ad immagazzinare le armi chimiche nelle aree urbane e residenziali. E abbiamo inviato più di un centinaio di telegrammi al Consiglio di sicurezza e all'Opcw con le informazioni a nostra disposizione".

L'INCHIESTA Armi chimiche incubo senza fine
 
Israele: "Attacco chimico ordinato da Assad". "Lo dico con certezza al 100 per cento: i due micidiali attacchi con armi chimiche contro i civili nell'area di Idlib in Siria e all'ospedale locale sono stati compiuti su ordine diretto e premeditato del presidente siriano Assad con gli aerei siriani". Lo ha detto il ministro della Difesa di Israele, Avigdor Lieberman, al quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth. Il ministro ha aggiunto di non sapere se i russi fossero al corrente di questo attacco, "sappiamo soltanto che e un'operazione siriana di Assad dalla A alla Z".
 
La replica di Assad. "Israele sta cercando di aiutare i terroristi" in Siria, è stata la replica del presidente siriano nel corso di un'intervista rilasciata al quotidiano croato Vecernji List, durante la quale ha affermato che "siamo già in guerra con" gli israeliani. "Israele è partner della Turchia, degli Stati Uniti, Gran Bretagna, Arabia Saudita, Qatar e altri", ha aggiunto sottolineando che anche Washington e l'Ue "continuano a sostenere i terroristi".
 
"Questa guerra è emersa con nuovi mezzi e in effetti la nostra vittoria sui terroristi nel nostro Paese, che combattono per conto di Israele, è una vittoria su tutti questi Paesi - ha dichiarato Assad - Israele sta cercando di aiutare i terroristi ovunque l'esercito siriano avanzi e sta attaccando in molti modi diversi per fermare l'avanzata dell'esercito".

Putin difende Assad. E' "inaccettabile" che vengano lanciate accuse "senza prove" sui presunti attacchi con armi chimiche in Siria, ha detto il presidente russo, Vladimir Putin durante un colloquio telefonico con il primo ministro israeliano, Benjamin Nethanyau. Secondo il leader del Cremlino quanto accaduto a Idlib è da considerarsi "un incidente".  Putin ha chiesto l'apertura di una inchiesta internazionale "esaustiva e imparziale" sull'attacco avvenuto martedì nella provincia a nord della Siria. "E' inammissibile", ha concluso Putin, che vengano lanciate "accuse infondate contro qualunque delle parti".

Il cremlino ha anche sfidato Donald Trump a esporre la sua linea sulla Siria, dopo che il presidente americano ha affermato di voler riconsiderare la sua valutazione del regime di Assad. "La linea della Russia su Assad è chiara", ha dichiarato alla Cnn la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, "è il presidente legittimo di uno Stato indipendente. Qual è la linea degli Stati Uniti?".

Le accuse degli Stati Uniti sull'uso di armi chimiche non sono basate su informazioni "obiettive", ha detto oggi il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ricordando che un simile attacco può portare benefici solo all'opposizione del governo di Damasco, ai terroristi e ai loro complici.

"Ci sono forze che si stanno preparando per delegittimare la leadership legittima della repubblica araba siriana, e ci sono forze del terrorismo e e di coloro che sostengono i terroristi", ha detto Peskov, parlando di un "crimine mostruoso".

"Subito dopo la tragedia, nessuno può avere accesso a questa zona", la piccola città di Khan Sheikhun, nella provincia ribelle di Idlib, ha fatto notare Peskov. "Così, ogni informazione di cui gli Stati Uniti possono disporre (...) Non può essere basata su prove materiali o testimonianze obiettive", ha insistito il portavoce del Cremlino.

Francia: "Assad sarà giudicato come criminale di guerra". "Verrà un giorno in cui la giustizia internazionale si pronuncerà su Bashar al Assad che massacra il suo popolo". Interpellato da Cnews, il ministro degli Esteri francese Jean-Marc Ayrault ha puntato il dito contro il presidente siriano: "Questi crimini non resteranno impuniti. Ci sono delle indagini e delle commissioni delle Nazioni Unite. Avrà un processo come criminale di guerra", ha commentato il capo della diplomazia di Parigi.
 
Evocando gli sforzi alle Nazioni Unite in vista dell'approvazione in Consiglio di sicurezza di una risoluzione di condanna di questo attacco, Ayrault ha spiegato: "La Francia vuole ottenere una risoluzione dopo ciò che è avvenuto. E' difficile perché, fino ad ora, ogni volta che abbiamo depositato una risoluzione c'è stato il veto russo, a volte sostenuto dal veto cinese. Ma serve cooperare, perché occorre fermare questo massacro".
 
"Dobbiamo ottenere la condanna delle armi chimiche e indagare per scoprire cosa è successo veramente, sapere quali armi sono state utilizzate, quali sostanze, e fare in modo che non avvenga più", ha insistito Ayrault.
 
L'Onu. Riunito d'urgenza ieri, il consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha rinviato il voto di una possibile risoluzione di condanna per dare modo ai paesi occidentali di negoziare con la Russia, che sostiene Damasco. Questo testo presentato da Washington, Parigi e Londra, tuttavia, potrebbe essere votato oggi, hanno riferito fonti diplomatiche presso l'Onu. Mosca aveva ritenuto "inaccettabile" la bozza di risoluzione preparata martedì e ha presentato una sua bozza di risoluzione. Lo ha reso noto il portavoce della rappresentanza permanente di Mosca al Palazzo di Vetro, Fedor Strzhizhovsk. Sono state avviate consultazioni per cercare di definire una "risoluzione di compromesso" fra i due testi, ha aggiunto.

Il Papa: "Inaccettabile strage". "Assistiamo inorriditi agli ultimi eventi in Siria. Esprimo la mia ferma deplorazione per l'inaccettabile strage". Lo ha detto Papa Francesco nel corso dell'udienza generale stamattina, in piazza San Pietro.a stamperia Cpi non vanno più di moda.