Esteri

Sophia, da Bruxelles un altro no. Il ministro Trenta: l'Europa non c'è

Salvini: "Pronti a fare da soli"

In Europa è ancora stallo sulla missione navale Sophia. "Ha un bel nome ma spesso non bellissimi risultati. Ho chiesto di condividere i porti di sbarco. Se anche a fronte di questo nuova richiesta otterremo un "no" dovremo valutare se continuare a spendere soldi per una missione che sulla carta è internazionale ma di fatto è tutta a carico di 60 milioni di italiani e di un solo Paese". A tuonare è il ministro dell'Interno Matteo Salvini parlando di migranti nel corso di una conferenza stampa organizzata a Venezia. "Al momento abbiamo ricevuto un sacco di no da Macron e da altri, abbiamo quasi esaurito tutti i "bonus dei no". Poi faremo da soli, di sicuro non ci manca la fantasia e le capacità".

Ma Salvini non è l'unico esponente del governo a prendere di mira l'Ue. Anche il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, in conferenza stampa al termine della ministeriale a Vienna, ha affermato: "Mi sento delusa, ho visto che l'Europa non c'è, non è presente. Non c'è ancora l'unanimità sulla proposta italiana. Tutti condividono l'importanza di Sophia, e noi siamo i primi. È chiaro che dovremmo fare le nostre considerazioni, ogni decisione verrà presa insieme al governo e al premier, Giuseppe Conte". E ancora: "Non è più possibile che l'Italia sia l'unico porto di sbarco e che si faccia carico di tutti i migranti. Sono venuta a Vienna con spirito propositivo. Bisogna creare un meccanismo di coordinamento per la scelta del porto di sbarco, fatta da soggetti di vari Paesi che decidono a rotazione. Non è l'unico meccanismo possbile anche se ci deve essere una solouzione globale del problema".

La Trenta poi intravede un piccolo spiraglio: "Ho trovato porte aperte ma anche chiuse. Speriamo e crediamo che qualcosa posa ancora cambiare perché domani c'è un nuovo incontro".