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Esteri
Accordo Biden-Zelensky sulla sicurezza: il patto verrà firmato al G7 italiano
NATO Jens Stoltenberg Lapresse

Ft, accordo sulla sicurezza Biden-Zelensky al G7 in Italia 

Gli Stati Uniti sono vicini a firmare un patto di sicurezza bilaterale con l'Ucraina. Lo riporta il Financial Times citando funzionari statunitensi, secondo cui Zelensky e Biden dovrebbero firmare l'intesa a margine della riunione del G7 in Italia, alla vigilia del vertice di pace del 15 e 16 giugno in Svizzera, dove la presenza del capo della Casa Bianca non è confermata malgrado gli auspici ucraini. 

Ucraina, Tajani: "Non e' Nato che decide come usare nostre armi"

"Non e' la Nato che decide l'utilizzo delle armi italiane in Ucraina. Ogni Paese decide come farle utilizzare, ogni Paese e' libero di confrontarsi con Kiev e capire come ritiene opportuno che siano usate le sue armi". Lo ha detto il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, in un punto stampa all'ambasciata italiana a Praga. 

Stoltenberg, Kiev può prevalere solo con forte aiuto Nato

"Quando i leader si incontreranno a luglio, al vertice Nato, prenderanno importante decisioni: le sfide che affronta l'Ucraina sono molteplici e può ancora prevalere ma solo con il forte sostegno dagli alleati Nato". Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg a Praga nel corso di una dichiarazione con il premier ceco Peter Fiala.

Danimarca a favore di uso F-16 contro siti russi

La Danimarca e' a favore dell'uso degli F-16 che dona all'Ucraina per colpire siti militari russi olre il confine ucraino. "Non e' una posizione nuova: era gia' chiaro quando abbiamo discusso della donazione in commissione Essteri al Parlamento danese. Abbiamo detto che fa parte dell'autodifesa eventualmente attaccare anche installazioni militari nel territorio degli aggressori", ha affermato il ministro degli Esteri danese, Lokke Rasmussen, a margine del Consiglio Commercio. 

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Consigliere Putin, spaventiamo Occidente con un fungo atomico

La leadership russa dovrebbe rafforzare drasticamente la "politica di contenimento e deterrenza" e condurre una "esplosione nucleare dimostrativa" per fermare un ulteriore coinvolgimento dell'Occidente nella guerra in Ucraina. E' l'invito contenuto in un articolo a firma di Dmitri Suslov, vicedirettore dei programmi di ricerca del Centro di studi europei e internazionali presso la Scuola superiore di Economia di Mosca e ritenuto tra i piu' influenti consiglieri del Cremlino sui temi di politica estera. Il Centro e' diretto dal politologo Serghei Karaganov, che fornisce consulenza all'amministrazione presidenziale. In un'analisi uscita sulla testata Profil, sostiene che se non si procedera' con una tale mossa, "una vera e propria guerra 'non fredda' tra Russia e Nato diventera' inevitabile" e "arrivera' sicuramente al livello nucleare" a causa della superiorita' degli Stati Uniti e dei loro alleati nel campo delle armi convenzionali. Suslov ha osservato che i Paesi dell'Alleanza atlantica sono gia' pronti a "cancellare una delle "linee rosse piu' chiare" consentendo a Kiev di attaccare la Russia con armi occidentali. E presto si potrebbe arrivare al punto che la Nato schierera' truppe regolari in Ucraina e iniziera' ad abbattere i missili russi, avverte l'analista. 

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Per Suslov, la Russia deve mostrare in anticipo all'Occidente che l'attende una dura risposta. "Per confermare la serieta' delle intenzioni e convincere i nostri oppositori che siamo pronti a un'escalation, vale la pena considerare di condurre un'esplosione nucleare dimostrativa (cioe' non un combattimento)", ha detto. Secondo lui, "l'effetto politico e psicologico del fungo atomico, che sara' trasmesso in diretta su tutti i canali televisivi del mondo", riportera' i politici occidentali alla "paura della guerra nucleare". Successivamente, in un commento alla testata russa Rbc, Suslov ha chiarito che l'"esplosione nucleare dimostrativa" dovrebbe essere effettuata sul territorio russo o in una zona neutrale. Come possibile opzione ha suggerito Novaya Zemlya, dove l'Urss testo' tali armi fino al 1990. Secondo Suslov non si parla di effettuare un'esplosione nucleare sopra o all'interno dell'Ucraina o "sul territorio di qualche Stato terzo". 






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