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Israele, stop alla riforma: manifestanti protestano sotto casa di Netanyahu

Redazione di Esteri

Non si placano le proteste dopo la nomina del nuovo ministro della Giustizia

Nethanyu prova a sciogliere i nodi all’interno del governo

A questo proposito, il premier ha agito per sedare gli animi degli alleati di ultradestra durante i colloqui all’interno della maggioranza di governo. La mediazione ha coinvolto il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, pronto ad aprire una crisi di governo. L’accordo raggiunto si basa sulla pausa della riforma in cambio della della creazione di una Guardia nazionale civile di volontari che dipenda direttamente dal ministro. "Ho accettato di rimuovere il mio veto in cambio di questo impegno" ha specificato Gvir.

Di contro invece, Bezalel Smotrich, ministro delle Finanze e leader di Sionismo Religioso, non è disposto a mollare: Non dobbiamo fermare per alcun motivo la riforma. Siamo la maggioranza - ha affermato annunciando la sua presenza alla manifestazione della destra alla Knesset - non dobbiamo arrenderci alla violenza, all'anarchia, agli scioperi selvaggi, alla disobbedienza. Non consentiremo che ci rubino i nostri voti e il nostro Stato".

Anche il leader centrista Benny Gantz ha assicurato che si presenterà nella residenza del capo dello Stato Isaac Herzog, "con cuore aperto e anima sincera. Dobbiamo dire no alla violenza e sì agli accordi e al dialogo". Lo stesso Netanyahu ha fatto riferimento a questo principio nel suo discorso, denunciando "una minoranza di estremisti" e invitando i capi dell'esercito ad usare la mano pesante contro i riservisti contrari a presentarsi all’incontro.

"Sosterrò ogni iniziativa giusta di dialogo ma - ha sottolineato Gantz - non faremo compromessi sui principi della democrazia"; un monito a cui si è associato anche Yair Lapid, primo ministro israeliano. La legge dunque resta sul tavolo, con l’esortazione a dialogare con l’opposizione per definire gli “aggiustamenti necessari” e rimodulare quindi il disallineamento con l'opposizione, al momento spaccata.