Esteri
Sudan, colloqui a Gedda per un cessate il fuoco preliminare per la pace
Gli scontri continuano a insanguinare il Sudan. Negoziazioni in corso tra le forze armate sudanesi e quelle di supporto rapido a Gedda, per costruire una tregua
Sudan, la riunione dell'Unhcr e la lega araba divisa
Nei prossimi giorni l’Unhcr terrà una riunione sulla situazione in Sudan cui parteciperanno Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania e Norvegia, per decidere come portare e coordinare l’aiuto. Sulla situazione in Sudan la Lega Araba è divisa. L’Egitto sostiene l’esercito e il generale Al Burhan, mentre gli Emirati aiutano Hemetti con il sostegno attivo del generale libico Haftar che gli fornisce gasolio e munizioni.
Altro aspetto da non sottovalutare di questo conflitto è quello economico. La guerra potrebbe influenzare negativamente gli scambi con Stati Uniti, Russia, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita. Il Sudan infatti esporta oro per 2.85 miliardi di dollari, (2021), arachidi (488 milioni di dollari) petrolio greggio (385 milioni di dollari) capre e pecore (239 milioni di dollari), principalmente verso tali paesi ma anche, Cina, India e Italia.
È inoltre il principale esportatore mondiale di gomma arabica, mai bloccata neppure negli anni delle sanzioni. Ora però il conflitto ne ha impedito il raccolto. Quanto a importazioni invece il paese importa da Cina, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, India e Egitto zucchero grezzo, petrolio raffinato, grano, medicinali e automobili. Un prolungato conflitto destabilizzerebbe quest’equilibrio. Ulteriore fattore di destabilizzazione la posizione del Sudan sul Mar Rosso e il possibile fermo dei flussi commerciali attraverso il canale di Suez. La posta in gioco è dunque molto alta, anche se la tregua di Gedda dovesse tenere.