Esteri

Svezia, per la prima volta premier donna. Al Nord la politica è al femminile

Magdalena Andersson, economista con un passato da nuotatrice, sarà primo ministro: nuovo esempio di potere politico alle donne nei paesi scandinavi

La politica è donna. Ancora una volta il nord Europa mostra la strada alla presenza femminile nei posti chiave decisionali della politica nazionale. Dopo l'Islanda, che ha un parlamento con lo storico 48% di seggi occupati da donne, tocca alla Svezia, che per la prima volta avrà un primo ministro donna. Si tratta di Magdalena Andersson. Attuale ministra delle Finanze, è stata infatti eletta a capo del Partito socialdemocratico durante il congresso di Goteborg (seconda città del paese), indiscusso leader e protagonista della vita politica svedese. Nel 2022 diventerà così, al netto di colpi di scena clamorosi, la prima leader donna alla guida del paese scandinavo.

Svezia, Magdalena Andersson sarà la premier donna: economista con passato da nuotatrice

Andersson ha 54 anni, è un'economista con un passato da campionessa sportiva ed è soprannominata "bulldozer" per la sua personalità che viene definita "schietta e decisa". E' stata appena eletta a capo dei socialdemocratici  al posto del premier dimissionario Stefan Lofven e ora ha bisogno solo del voto del Parlamento per la certificazione del passo più importante che comunque non è in discussione. Nata nella città universitaria di Uppsala, Andersson è entrata in politica a 16 anni, aderendo alla lega giovanile dei socialdemocratici. Ma, come detto, ha avuto anche un passato da sportiva. E di successo anche, con due medaglie d'oro ottenute ai campionati nazionali juniores di nuoto.

Il suo primo compito sarà quello di riuscire a compattare la maggioranza parlamentare intorno al suo partito, ai minimi storici dal 2018. Gli equilibri politici in Svezia sono al momento molto fragili, con i socialdemocratici che hanno subito una forte batosta a livello di immagine con una scarsa, a dir poco, fiducia nei confronti del governo di Lofven e del partito stesso. Lofven è una figura d'altronde intrinsecamente legata al partito, del quale era a capo sin dal 2012. L'ex premier è stato costretto a dimettersi nel giugno scorso ed è poi tornato alla guida dell'esecutivo qualche settimana dopo, ma con la promessa di farsi da parte alle prossime elezioni.

Svezia, il programma di Andersson parte dal green

"Sono sia onorata che felice. Mi sento molto umile di fronte a un compito del genere", ha detto Andersson. "Ho accettato di essere presidente del partito perché so che la Svezia può fare di meglio e so che siamo noi, i socialdemocratici, che dobbiamo portare avanti la Svezia". Andersson ha già anticipato quale sarà il suo programma di governo in un discorso molto preciso che ha citato come prima parola il "clima", in concomitanza della Cop26 di Glasgow. Poi ha citato la "ripresa del controllo democratico" su settori sensibili a livello pubblico come scuola e sanità e la lotta alla criminalità organizzata che di recente ha preso di mira la Svezia, un tempo considerato un paese modello anche dal punto di vista della sicurezza oltre che da quelo del welfare.

La sfida di Andersson ai nazionalisti anti migranti

La sua esperienza alle Finanze è ritenuta importante per portare la Svezia fuori dalla pandemia anche a livello economico. "Creare una crescita socialmente ed ecologicamente sostenibile ed equamente distribuita è uno dei temi cruciali del nostro tempo. E' anche un tema in cui la Svezia ha buone prospettive di essere in prima linea", è uno dei punti centrali del suo manifesto politico. Dopo la sua nomina a premier bisognerà però aspettare settembre 2022 e le prossime elezioni, che i socialdemocratici dovrebbero vincere nonostante il calo degli ultimi tempi nei sondaggi e nel gradimento degli svedesi, per avere un governo nel pieno delle sue funzioni. Prima di allora dovrà assicurarsi il sostegno di ambientalisti, partito di Sinistra e partito di Centro, indispensabili alla formazione del governo. Ma di fatto governerà con un occhio alla campagna elettorale in vista del voto. Alle urne il principale rivale sarà il partito conservatore guidato da Ulf Kristersson che si è alleato con il partito anti immigrazione dei Democratici Svedesi, una forza considerata nazionalista e sovranista che è stata alimentata dagli ultimi anni di malcontento nei confronti delle politiche migratorie.

Con Andersson la Svezia entrerà nel club dei paesi scandinavi con un premier donna. Era infatti rimasto l'unico paese a non poter condividere questa esperienza coi vicini, dalla Danimarca alla Finlandia, dalla Norvegia all'Islanda, paese dove quasi la metà dei parlamentari è appunto di sesso femminile.