Esteri
Svizzera, nasce il Comitato contro l’abolizione della libera circolazione
Presso la Casa d’Italia di Berna, è nato il Comitato unitario per la libera circolazione in vista della campagna contro l’iniziativa dell’Udc “per un’immigrazione moderata (iniziativa per la limitazione)”, volta ad abolire la libera circolazione. Il comitato, che raccoglie numerose organizzazioni italiane con sede in Svizzera, si impegnerà contro la discriminazione e per la mobilitazione dei doppi cittadini e delle persone con origini migratorie.
Il Comitato nasce per rispondere all’esigenza diffusa tra le realtà associative italiane di non sottovalutare la campagna, dando per scontato il rifiuto dell’iniziativa da parte del popolo svizzero, e per contrastare con veemenza l’ennesimo attacco ai diritti degli stranieri e delle straniere a opera dell’Unione democratica di centro (UDC). Il Comitato si rivolge in particolare ai cittadini svizzeri con origini migratorie ma intende anche parlare ai / alle migranti che non possono votare per sollecitarli a una maggiore partecipazione alla vita pubblica elvetica.
In caso di vittoria dell’iniziativa l’Accordo sulla libera circolazione delle persone Svizzera UE/AELS (ALC), che
Il 30 giugno 2020, presso il “Punto de encuentro” di Zurigo, è nato il “Kollektiv für die Personenfreizügigkeit Zürich” (collettivo zurighese per la libera circolazione delle persone) in vista della campagna contro l’iniziativa “per un’immigrazione moderata (iniziativa per la limitazione)”. Il Collettivo nasce per rispondere all’esigenza diffusa di molti cittadini zurighesi e di molte realtà associative di organizzarsi contro l’ennesimo attacco ai diritti degli stranieri e delle straniere ad opera dell’Unione democratica di centro (UDC). Il Collettivo si rivolge a tutti gli “zurighesi” quale che sia il loro passaporto e la loro origine, per sollecitare una maggiore partecipazione alla vita pubblica. |
regola la vita di più di 1.700.000 persone in Svizzera, verrebbe abolito con conseguenze gravi in termini di perdita dei diritti (soggiorno, ricongiungimento famigliare, prestazioni sociali…). Senza ALC, si tornerebbe indietro di anni e moltissime persone, tra cui i numerosi cittadini italiani in Svizzera, si ritroverebbero in una situazione di precarietà economica e sociale drammatica. L’iniziativa andrebbe a colpire lavoratori e lavoratrici, famiglie, studenti e persino i minori. Nessun straniero sarà più protetto dall’ALC e questo avrà conseguenze gravi per tutti, nessuno escluso.
La vittoria dell’iniziativa, inoltre, segnerebbe anche una rottura degli Accordi bilaterali e quindi porterebbe la Svizzera in una dimensione d’isolamento rispetto all’Europa. Le conseguenze economiche di un tale passo, come illustrano numerosi studi sul tema, sarebbero gravissime e porterebbero il paese in una situazione di instabilità politica e sociale senza precedenti. La formazione universitaria e la ricerca, fiori all’occhiello del paese, verrebbero messi in ginocchio a causa del venire meno degli Accordi bilaterali. Il Comitato pensa sia necessario non ripetere l’errore del 2014, quando la campagna contro l’iniziativa Udc “contro un’immigrazione di massa” è stata condotta soprattutto dai settori economici e padronali. Con la nostra neonata organizzazione vorremmo infatti mettere l’accento non sulla questione economica ma su quella dei diritti dei lavoratori, delle lavoratrici, delle famiglie: forti diritti per tutte e tutti significa togliere le persone senza passaporto svizzero da situazioni di precarietà o ricattabilità che aggraverebbero, invece di risolvere, il problema della concorrenza tra lavoratori indigeni e lavoratori stranieri.
In questo senso è opportuno aprire un tavolo di confronto ampio, con il fronte progressista e democratico, composto dai sindacati, dai partiti e da varie associazioni, con l’obiettivo di assumere posizioni più coraggiose rispetto al tema migratorio e di penetrare in maniera efficace nel dibattito pubblico nazionale. Il Comitato, nei limiti delle sue poche risorse, è pensato per operare su tutto il territorio nazionale, strutturandosi tramite sottogruppi locali. Inoltre, intende chiamare a raccolta anche altre associazioni non italiane per cercare di allargare il fronte contro l’iniziativa. A tal proposito è in programma una conferenza della migrazione a Berna con l’appoggio delle parti sociali.
Associazioni aderenti: ACLI, ANPI, Associazione pensionati italiani di Zurigo, Associazione solidarietà e diritti, Comitato XXV aprile, ECAP, Fabbrica di Zurigo, FCLIS, Italia viva, Laboratorio per la sinistra, Missioni Cattoliche Italiane in Svizzera, PD, SPI- Svizzera, VOLT.