Esteri

Usa, svolta sul nucleare in Iran. Biden apre alla riduzione delle sanzioni

Vertice sul programma nucleare oggi a Vienna con Iran, Cina, Francia, Germania, Russia e Regno Unito

Usa, svolta sul programma nucleare in Iran. Vertice a Vienna 

Prima svolta nei tentativi di disgelo tra Iran e Stati Uniti sul programma nucleare di Teheran. L'inviato speciale di Washington per l'Iran, Rob Malley, ha aperto a una riduzione delle sanzioni non strettamente connesse alle violazioni dell'intesa che l'ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, aveva abbandonato in modo unilaterale nel 2018. Un annuncio che è stato accolto con soddisfazione dalla Repubblica Islamica, che lo ha definito "promettente". 

Malley partecipa oggi 6 aprile a Vienna a un vertice sul programma nucleare iraniano tra Iran, Cina, Francia, Germania, Russia e Gran Bretagna, gli altri Paesi che avevano siglato l'accordo del 2015. La delegazione statunitense non siederà al tavolo ma terrà colloqui separati con i diplomatici dell'Unione Europea che coordineranno il vertice. Teheran aveva reagito allo strappo di Trump con progressive violazioni dei limiti per l'arricchimento dell'uranio stabiliti dall'intesa, portandolo a una purezza del 20%. L'Iran ha inoltre limitato l'accesso dell'Aiea ai siti non dichiarati dove si sospetta possa essere arricchito l'uranio, per poi giungere a un accordo ponte con l'agenzia Onu per il nucleare in attesa di nuovi sviluppi. 

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha aperto a un ritorno di Washington nell'accordo del 2015, che aveva come obiettivo scongiurare che la Repubblica Islamica sviluppi armi nucleari. Teheran, prima di riportare l'arricchimento dell'uranio nei limiti previsti dall'intesa, pretende però che gli Usa facciano la prima mossa e ritirino le sanzioni economiche. Prima di un simile passo, Biden chiede, da parte sua, un patto di ampio raggio che regoli anche la questione dei missili balistici iraniani.

Per il momento i diplomatici iraniani si rifiutano di incontrare le controparti americane. A Vienna non ci saranno quindi incontri diretti e i delegati europei dovranno fare da tramite. Malley, alla vigilia del vertice ha aperto al ritiro di quelle sanzioni che "non c'entrano con l'accordo". "Se entrambe le parti si comportano in modo realistico, potremmo arrivarci", ha affermato Malley in un'intervista alla rete televisiva Pbs, "ma se entrambe le parti assumono una posizione massimalista e chiedono che l'altro lato faccia per primo tutte le mosse prima di muovere un dito, credo che sia difficile capire come si possa giungere a un risultato". "Troviamo questa posizione promettente e realistica. Può essere l'inizio della correzione di un processo negativo", ha commentato Ali Riabei, portavoce del governo iraniano.