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Tassonomia europea, spaccatura. Salvini con l'Europa, mentre Letta...
Lo scontro sulla "tassonomia" europea fra idealismo e pragmatismo
Tassonomia europea, scontro fra idealismo e pragmatismo
Quanto meno te lo aspetti, dalla paludate sale della Commissione Europea, arrivano parole di buon senso sul tema della transizione green. Mentre in Italia, dopo la rielezione di Mattarella, i partiti perpetuano i loro giochetti lontani dalla realtá, lassù in Europa qualcosa di importante accade sulla discussa “tassonomia”. Per orientare gli investimenti necessari - sia pubblici (come quelli previsto dal Next Generation EU) che privati - alla finalità che l’Europa si è data per diventare a impatto climatico zero entro il 2050 (il “Green Deal”), è stata definita la tassonomia, ovvero il sistema di classificazione che stabilisce le attività economiche ecosostenibili. La tassonomia diventerà sempre più la bussola per gli investitori di tutto il mondo. La posta in gioco è enorme perché saranno messi sul piatto notevoli incentivi (alcuni già stanziati) oltre a nuove regolamentazioni fiscali e bancarie.
La Banca Centrale Europea, ad esempio, si sta muovendo in questa direzione spingendo affinché le nuove emissioni di obbligazioni verdi siano in linea con l’European Green Bond Standard. Sono poi in discussione dei benefici per i paesi che favoriranno investimenti green (in linea con la tassonomia) da escludere dal computo del deficit. Ha suscitato però molte polemiche la recente decisione della Commissione Europea di includere anche il gas e il nucleare fra gli investimenti sostenibili. È ovvio che non si tratta di investimenti sostenibili, ma il non è questo il punto. Il punto vero è: si vuole cavalcare un ideale o provare a conseguire pragmaticamente un obiettivo? La reale questione è la transizione e la Commissione lo dice chiaramente: “Il 2 febbraio 2022 la Commissione ha approvato in linea di principio un atto delegato complementare sul clima che include, a condizioni rigorose, attività specifiche nel settore dell'energia nucleare e del gas nell'elenco delle attività economiche coperte dalla tassonomia dell'UE. I criteri per le attività specifiche relative al gas e al nucleare sono in linea con gli obiettivi climatici e ambientali dell'UE e contribuiranno ad accelerare il passaggio dai combustibili fossili solidi o liquidi, compreso il carbone, a un futuro climaticamente neutro” (https://ec.europa.eu/info/business-economy-euro/banking-and-finance/sustainable-finance/eu-taxonomy-sustainable-activities_it?etrans=it). Con un pragmatismo inusuale la Commissione dice, in sostanza, che anche alcune attività economiche palesemente non neutre dal punto di vista climatico o rinnovabili potrebbero, a condizioni rigorose e per un periodo di tempo limitato, consentire la transizione verso un sistema energetico sostenibile. I seguaci di Greta Thunberg non saranno contenti, però è compito della politica (seria) tracciare strade praticabili e non illudere la collettività che è possibile azzerare un modello di crescita e sviluppo in favore di un altro senza porsi la questione della transizione e dei costi (anche sociali) che comporta. Per questo la scelta coraggiosa della Commissione è benvenuta.
Tassonomia europea: Salvini favorevole alla Commissione Europea, Pd e 5 Stelle contrari
Per una volta Salvini, più realista del re o forse solo per dar fastidio ai suoi alleati di governo, si è detto favorevole alla Commissione Europea (dove comunque c’è stata una spaccatura), mentre è contraria l’accoppiata Pd e 5 Stelle che subito ha gridato allo scandalo. Oggi le rinnovabili non sarebbero sufficienti per sostituire in toto le fonti fossili, col rischio pertanto di affossare l’economia, quindi puntare anche su gas e nucleare come ponte verso un sistema energetico più verde sembra l’ipotesi più sensata anche se osteggiata dagli ecologisti di professione. Sposiamo in pieno le parole di Mairead McGuinness, Commissaria Ue alla finanza sostenibile, quando parla di una provvedimento "che può essere imperfetto, ma è una soluzione che ci spinge ulteriormente verso il nostro obiettivo finale, di neutralità del carbonio". Il provvedimento dovrà passare all’esame del Consiglio e dal Parlamento europeo ed è facile che in quelle sedi tornino a prevalere i toni ideali, se non qualunquisti, che solo in apparenza fanno il bene delle future generazioni.
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