Esteri
Musk, la propaganda pro-ultra Destra di mister Tesla non paga: il pool di costruttori auto è già a rischio
Il crollo delle vendite di Tesla mette in discussione l’efficacia della strategia dei costruttori per aggirare i vincoli europei sull’impatto ecologico
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A pesare sarebbero soprattutto le performance negative dell’azienda di Musk ma anche un certo “boicottaggio” dei cittadini europei dovuto alle prese di posizione dell’uomo più ricco del mondo in favore dell’estrema destra
L’efficacia del pool di costruttori di automobili lanciato a inizio anno da Elon Musk sta già venendo messa in discussione: secondo un rapporto del Consiglio internazionale del trasporto pulito (Icct), il pool guidato da Tesla non sta rispettando i paletti ecologici fissati dall’Unione europea. A pesare sarebbero soprattutto le performance negative dell’azienda di Musk ma anche un certo “boicottaggio” dei cittadini europei dovuto alle prese di posizione dell’uomo più ricco del mondo in favore dell’estrema destra.
Stando alla normative europea, nel 2025 i costruttori di automobili dovranno ridurre del 15% rispetto al 2021 le emissioni di anidride carbonica, il che significa che dovranno aumentare sensibilmente la quota di auto elettriche vendute. Il mancato raggiungimento del target comporterebbe una multa pari a 95 euro per ogni grammo di CO2 oltre il consentito per veicolo venduto. Si tratta di obiettivi ambiziosi, difficili da raggiungere, motivo per cui diverse aziende si sono unite creando dei pool che permettono di creare una sorta di meccanismo di compensazione: chi non riuscirà a centrare l’obiettivo potrà acquistare crediti sulle emissioni da chi invece è stato virtuoso. In questo senso, a Tesla si sono uniti gruppi come Stellantis, Toyota e Ford.
Tuttavia, nonostante in Europa a gennaio le vendite di auto elettriche siano aumentate del 34% (dati Acea), le performance di Tesla sono al ribasso, dinamica che potrebbe condizionare il buon esito della sua strategia di pooling. La ditta di Musk, infatti, gioca il ruolo più importante all’interno del suo pool, essendo l’unica azienda che produce esclusivamente veicoli elettrici. “Se quest’anno le cose vanno male per Tesla e non vendono abbastanza, potrebbero non avere abbastanza crediti per ciò che hanno promesso a Stellantis e agli altri”, ha commentato Peter Mock, ad di Icct.
Secondo i dati Acea, le vendite di Tesla sono in forte calo in tutto il continente. A gennaio, la casa americana ha registrato una contrazione del 50% su base annua, trend dovuto soprattutto ad alcuni mercati: Germania (-60%), Francia (-63%) e Norvegia (-38%). Tutto questo mentre in Europa il mercato di veicoli elettrici è in crescita rispetto al 2024: basti pensare che, nella stessa Germania, da inizio anno le immatricolazioni di questo tipo di auto sono aumentate del 50%.
A condizionare l’andamento di Tesla sono due fattori. Da un lato, la sua propaganda pro-ultradestra e anti-Ue, che allontana dal brand molti cittadini. Dall’altro, un fattore tecnologico: secondo Lukasz Pajak, co-fondatore di Cardino, una piattaforma tedesca di auto usate, una Tesla è meno appetibile di altri competitor: “I modelli sono obsoleti”, ha detto in un'intervista, “e poi c’è l’elemento del prezzo, in cui i nuovi attori sul mercato sono molto più accessibili”.
Sul fronte del malcontento europeo, invece, bisogna segnalare che in Germania la contrazione è grossomodo coincisa con l’inizio dell’appoggio di Musk ad Afd, secondo quello che sembra essere un vero e proprio boicottaggio diffuso qua e là nel resto dell’Ue. In Olanda, per esempio, il giornale EenVandaag riporta che un terzo dei proprietari di Tesla o ha già venduto la propria auto o ha intenzione di farlo a breve proprio a causa delle esternazioni di Musk. In Polonia, invece, è stato addirittura un ministro a “chiamare alle armi” i suoi concittadini. “Non c'è alcuna giustificazione per un polacco ragionevole che continui ad acquistare Tesla. È necessaria una risposta seria e forte, incluso un boicottaggio dei consumatori”, ha detto Sławomir Nitras, titolare di Sport e turismo, già a fine gennaio.