Esteri
Tregua a Gaza, nella notte arriva l'ufficialità. Ma si spacca il governo israeliano
Il ministro della Sicurezza nazionale di estrema destra, Itamar Ben Gvir, si è dimesso: contrario all'accordo
Tregua a Gaza, accordo firmato ma si spacca il governo di Netanyahu
Ormai manca solo un ultimissimo ma non scontato passaggio, il voto del governo israeliano, poi sarà ufficiale l'accordo per la tregua a Gaza. Ma alla vigilia di questa decisione, l'esecutivo guidato da Netanyahu si è spaccato. Uno stretto collaboratore del primo ministro, Natan Eshel, ha annunciato che il ministro della Sicurezza nazionale di estrema destra Itamar Ben Gvir, contrario all'accordo su Gaza, si sarebbe dimesso dal governo. Ben Gvir ha detto che l'intesa, che include il rilascio di centinaia di prigionieri di sicurezza palestinesi da Israele, consentirà la riabilitazione dei gruppi terroristici a Gaza e riporterà la minaccia ai residenti nelle aree di confine.
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Gvir ha anche avvertito che l'intesa attuale non garantisce immediatamente il rilascio di tutti gli ostaggi detenuti a Gaza bensì "sigilla il destino del resto degli ostaggi che non sono inclusi nell'accordo di morte". Il ministro ha anche invitato il collega ministro di estrema destra Bezalel Smotrich a unirsi a lui nel dimettersi dal governo in segno di protesta contro l'accordo.
Intanto i rappresentanti di Israele, Hamas, Stati Uniti e Qatar hanno firmato ufficialmente l'accordo sugli ostaggi a Doha, con un giorno di ritardo e dopo aver superato gli ultimi ostacoli. Lo riporta Ynet citando un funzionario a conoscenza dei dettagli che ha riferito che la questione degli ostaggi è stata risolta in serata e poi il presidente del partito ultraortodosso Shas, Aryeh Deri, ha accettato tutti i dettagli concordati.
"Qualche minuto fa ho ricevuto un annuncio finale che tutti gli ostacoli sono stati superati e l'accordo è in corso", ha detto Deri alla conferenza annuale del suo partito. "Ora sono impegnati con la stesura tecnica finale. Voglio congratularmi con il primo ministro Netanyahu, è lui il responsabile dell'accordo", ha aggiunto. Una fonte dell'ufficio politico di Hamas ha confermato all'agenzia spagnola Efe che "tutte le questioni sono state risolte".