Esteri

Tregua in Libano, fonti di Tel Aviv: domani l'annuncio di Francia ed Usa

di redazione

Decisivi per ammorbidire la posizione di Hezbollah i violenti raid delle ultime ore

Hezbollah pronta ad accettare la tregua imposta a colpi di raid aerei da Israele

La tregua che potrebbe mettere fine ai combattimenti in Libano sembra sempre più vicina, anzi. Secondo fonti da Israele e diverse intelligence occidentali domani non solo sarà annunciato il cessate il fuoco per bocca del Presidente Usa, Joe Biden e quello francese, Emmanuel Macron.

Il primo vuole provare a lasciare la sua presidenza con un gesto di pace per migliorare la situazione della politica estera Usa, a dir poco fallimentare, ed anticipare le mosse di Trump che sulla fine della guerra in Medio Oriente ed in Ucraina. Macron invece cerca una vittoria politica per riaccreditarsi ancora una volta come leader europeo di primo piano dopo mesi e mesi di crisi interna.

L'accordo per lo stop alla guerra in Libano

Per quello che risulta ad oggi la tregua avrebbe un vincitore chiaro ed un altrettanto chiaro sconfitto. Il vincitore sarebbe Israele che avrebbe per certi versi "mano libera" contro i miliziani libanesi filo iraniani. Di fatto basterebbe una sola azione, un solo missile lanciato da Hezbollah per considerare la tregua rotta e quindi dare il via libera a nuovi raid di tel Aviv.

E sarebbero stati proprio i raid dei jet con la Stella di David avvenuti negli ultimi giorni a convincere quello che resta dei vertici di Hezbollah ad accettare la tregua. Solo la scorsa notte i bombardamenti hanno colpito in maniera durissima, distruggendo un terzo di Daiyeh, il quartiere a sud di Beirut da sempre roccaforte dei miliziani. Bombardamenti a tappeto che hanno tolto forza ed anche pare l'appoggio della popolazione, esasperata dalle bombe e dai missili che cadono dall'alto ormai da settimane, senza sosta.

Un accordo che, si dice nei corridoi delle intelligence di diversi paesi arabi ed occidentali, è in realtà molto simile ad una resa, mascherata in qualche maniera per renderla meno dolorosa dal punto di vista della comunicazione alla popolazione libanese.

C'è un ulteriore dettaglio. Anche ai nostri soldati che si trovano in Libano in missione per conto dell'Onu sarebbero arrivate le prime informazioni di un ritorno operativo possibile ovviamente in caso di tregua, con un ruolo ancor più decisivo di garanti e controllori.

L'ultima parola comunque non è detta e la notte passerà con gli emissari delle due parti in causa a studiare nei minimi dettagli ogni frase, ogni dettaglio, per evitare spiacevoli sorprese. A quel punto dovrebbe arrivare il via libera definitivo per l'annuncio.

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