Esteri

Usa, Trump in stato di arresto: un assist per le elezioni 2024

Di Giuseppe Vatinno

Trump sta già utilizzando la vicenda per farsi pubblicità e gridare alla persecuzione politica

Trump ha già attaccato il procuratore di Manhattan Alvin Bragg che -secondo l’ex Presidente- “dovrebbe dimettersi ed essere incriminato”. Infatti è convinto che sia stato proprio il procuratore a spifferare tutto a Isikoff. Nel frattempo Trump si prepara ad una dura battaglia legale con l’assunzione di un nuovo legale, Todd Blanche, un avvocato di grande esperienza nel giro di Rudolph Giuliani.

Il sindaco di New York Eric Adams ha dichiarato: “Non sarà tollerato alcun atto di violenza, chiunque violi la legge sarà arrestato”. Ed anche la Casa Bianca, cioè il presidente democratico Joe Biden, ha fatto sapere di “seguire da vicino la vicenda e di essere in contatto con le autorità locali e statali in caso ci sia bisogno”.

La vicenda, piuttosto complessa, è scaturita dai 130mila dollari che l’allora avvocato di Trump, Michael Cohen ha pagato alla pornodiva Stormy Daniels per coprire un rapporto sessuale con il tycoon avvenuto nel 2016 durante la campagna elettorale. L’accusa principale è che Trump abbia poi utilizzato sotto la dicitura “spese legali” dei fondi elettorali per rimborsare Cohen. A seconda di come sarà classificato il reato Trump rischia un’ammenda oppure da 1 a 4 anni di carcere, ipotesi improbabile visto che non ha precedenti penali.

Secondo molti analisti questa vicenda finirà invece per regalare allo stesso Trump un incredibile assist elettorale in vista della sua ricandidatura per le prossime elezioni presidenziali. Infatti, Trump sta già utilizzando la vicenda per farsi pubblicità e gridare alla persecuzione politica. Quindi si tratterebbe di un’altra mossa falsa dei democratici americani che finirebbe clamorosamente per favorire l’imprenditore anziché danneggiarlo. Oltretutto, Trump secondo la legge americana, si potrebbe candidare lo stesso alla carica di Presidente pur stando in carcere. L’odio dei liberal democratici per l’ex Presidente è infatti atavico e storico.

Lo stesso Biden è uno dei suoi detrattori e avversari più irriducibili, ma non avendo un grande acume tattico e men che mai strategico, sta in realtà preparando la strada per la sua rielezione.

I democratici, come per il passato, tendono a sottovalutare l’impatto e la popolarità di Trump nella cosiddetta “Bible Belt”, la “Cintura della Bibbia”, situata al sud –ovest degli USA in Stati come l’Alabama, l’Arkansas, la Carolina, la Georgia, il Kentucky, la Louisiana, il Mississippi e naturalmente il Texas, la Florida (dove risiede Trump), l’Indiana, la Virginia.