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Turchia, ucciso il capo degli avvocati curdi. Guarda il video

Tahir Elci, capo dell’associazione degli avvocati di Diyarbakir, nel sud-est a maggioranza curda della Turchia, è stato ucciso in una sparatoria a Diyarbakir al termine di un incontro pubblico. Anche un poliziotto è rimasto ucciso nell'attacco, mentre tre agenti e diversi giornalisti sono rimasti feriti. Elci era un personaggio molto noto nella comunità curda e a distanza di poche ore dall'agguato molti curdi sono scesi in piazza: a Istanbul ci sono stati scontri tra i manifestanti e la polizia che ha usato lacrimogeni e idranti per disperdere la folla radunatasi su viale Istiklal.

L'agguato è avvenuto vicino a una moschea nel distretto di Sur, nella città a maggioranza curda di Diyarbakir, capoluogo dell'omonima provincia. Elci, che era presidente del locale ordine degli avvocati, si trovava lì assieme a una quarantina di attivisti per leggere un comunicato. Improvvisamente, ignoti aggressori hanno aperto il fuoco contro il gruppo e la polizia, hanno riferito alcuni testimoni, ha risposto immediatamente. Nella sparatoria, Elci è stato colpito alla testa ed è morto sul posto. Sul terreno è rimasto anche un agente della sicurezza.

Molti giornalisti e videoreporter si trovavano lì per registrare la dichiarazione del comitato presieduto da Elci. Uno di loro ha postato due ore dopo un filmato dell'agguato: in esso si vede l'avvocato rivolto nella direzione da cui provengono gli spari, la stessa verso la quale gli agenti puntano le loro armi. Poi si intravvede un'ombra nera che passa di corsa e le armi degli agenti che ne seguono la direzione e sparano. Qualche attimo dopo si intravvede sul terreno il corpo dell'avvocato.

L'uccisione di Tahir Elci aggiunge benzina in una situazione interna sempre più difficile per la stampa libera e i movimenti per i diritti umani in Turchia. Elci era diventato un caso nazionale dopo che, il 14 ottobre, aveva rilasciato una dichiarazione alla Cnn turca nella quale aveva sostenuto che il Pkk "è un movimento politico che ha importanti domande politiche e che gode di vasto supporto, anche se alcune sue azioni sono di natura terroristica". Per questa dichiarazioni il legale è stato rinviato a giudizio ed era in attesa del processo: se condannato, rischiava fino a sette anni di prigione.

Tahir Elci, capo dell’associazione degli avvocati di Diyarbakir, città nel sud-est della Turchia a maggioranza curda, è stato ucciso da colpi di arma da fuoco mentre era a colloquio con alcuni giornalisti, in strada. Anche un poliziotto ha perso la vita nell'attacco ripreso dalle telecamere dell'emittente DHA, mentre tre agenti della sicurezza e diversi giornalisti sono rimasti feriti. Elci era in attesa di processo per i commenti sul Pkk  - Partito dei lavoratori del Kurdistan - rilasciati alla Cnn turca. Contrariamente al governo, il giurista sosteneva che il Pkk non fosse un gruppo terroristico ma una "organizzazione politica armata con grande seguito''
 
Proprio per questo, Ankara si è affrettata a indirizzare le indagini in una direzione precisa. Ha iniziato l'agenzia di stampa ufficiale Anadolu, affermando che la responsabilità degli omicidi è dei ribelli curdi del Partito dei lavoratori kurdistan, Pkk. Senza citare la sigla, il presidente Erdogan ha detto più tardi che "questo incidente mostra quanto sia nel giusto la Turchia nella sua determinazione di combattere il terrorismo".

Guardando il video attentamente, sembra che a sparare a Elci sia stato un uomo in corsa. Il ministro degli Interni turco, Efkan Ala, ha detto invece che l'agguato sia stato compiuto da un'auto, sottolineando che un'indagine è stata avviata nominando 4 ispettori. La sparatoria è avvenuta dopo una conferenza stampa nel centro storico di Sur - ora messo sotto coprifuoco - in cui Elci e altri avvocati avevano denunciato i danni provocati dal conflitto tra l'esercito e il Pkk curdo.

ll presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha puntato il dito contro il Pkk: "Ho appena saputo che il presidente dell'Associazione degli avvocati Tahir Elci è morto e che un poliziotto è stato ucciso. Questo incidente mostra quanto sia nel giusto la Turchia nella sua lotta determinata contro il terrorismo". "Questo è un attacco all'unità della nostra nazione", ha aggiunto il ministro della Giustizia, Bekir Bozdag. Una condanna del "brutale attacco" è giunta anche dal vicepremier Yalcin Akdogan. E l'agenzia di stampa governativa Anadolu ne ha attribuito la responsabilità al Pkk.

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