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Ucraina, Cina: Mosca non violi legge. Berlino-Parigi ai connazionali: via

I leader di Donetsk e Lugansk ordinano la mobilitazione generale. Uccisi 2 soldati ucraini. Francia, Germania e Uk invitano i connazionali a lasciare il Paese

"Ecco perchè dobbiamo stare saldamente insieme". Ma in caso di attacco, "le sanzioni devono essere il più dure possibile". L'altro punto cruciale toccato dal premier britannico è proprio quello della Nato, che "non può rinunciare alla politica della porta aperta", motivo per cui ha aperto le sue porte "a quattordici Stati dopo il 1999".

D'altronde, è lo stesso Scholz a cercare di gettare acqua sul fuoco in tema Nato: Mosca, dice il cancelliere parlando al Bayrischer Hof, ha trasformato la questione di una possibile adesione dell'Ucraina alla Nato in un "casus belli". Ebbene, "questo è un paradosso: non e' in agenda nessuna decisione" sull'adesione o meno dell'Ucraina all'Alleanza atlantica, scandisce Scholz, pur insistendo che "non e' negoziabile il diritto degli Stati a scegliere la loro alleanza".

In effetti il vero messaggio che Monaco invia al signore del Cremlino non riguarda tanto l'adesione o meno di Kiev alla Nato - che parrebbe tutto sommato una questione affrontabile (ancora oggi il cancelliere ha ribadito che la Germania contribuirà in prima fila a sostenere "la stabilità finanziaria" dell'Ucraina), quanto la compattezza dell'Alleanza atlantica in questa crisi.

"Se Mosca vuole meno Nato ai suoi confini ne avrà di più. Se la Russia vuole spaccare la Nato, avrà una Nato ancora più unita": difficile fraintendere le parole del segretario generale Jens Stoltenberg, a Monaco. "Le guerre possono essere preservate solo se i confini non vengono più spostati. Questo è il principio che deve essere garantito in Europa, niente giustifica i movimenti di truppe in Russia", gli fa eco Scholz.

"Siamo pronti a negoziare: ma distinguiamo dalle richieste inaccettabili da quelle accettabili", ribadisce, spiegando che "abbiamo bisogno della maggior diplomazia possibile, ma non bisogna essere ingenui". Ossia: Vladimir Putin ricordi che "ogni ulteriore violazione dell'integrità territoriale dell'Ucraina avro' prezzi molto alti per la Russia, economici, politici e geostrategici". Il Cremlino sbaglierebbe a illudersi, è il mantra di Monaco: "L'Ue e la comunita' transatlantica sono pienamente allineate", ha detto di prima mattina la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: "Abbiamo risposto con una sola voce e un solo messaggio". 

Infine, il presidente ucraino Zelensky ha chiesto alla Nato un calendario "chiaro" per l'adesione e a Vladimir Putin un incontro per capire cosa vuole. L'Alleanza ci dia un calendario "chiaro e realizzabile un vista dell'adesione" di Kiev, ha detto il leader ucraino, che ha poi proposto un incontro al suo omologo. "Non so quello che vuole il presidente russo, per questo gli propongo di incontrarci", ha detto Zelensky.

Intanto oggi il presidente russo ha dato il via dalla situation room del Cremlino alle previste manovre militari e missilistiche strategiche in Russia, nel pieno dell'escalation sull'Ucraina. Le esercitazioni coinvolgono l'esercito, l'aviazione, le flotte del Nord e del Mar Nero con i loro sommergibili armati di missili nucleari, e le forze missilistiche strategiche. La supervisione di Putin si è resa necessaria in quanto sono coinvolti i missili strategici e da crociera, che solo lui può gestire, tramite una valigetta nera con il bottone rosso che contiene i codici per avviare l'attacco nucleare. 

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