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Ucraina, Putin recluta anche gli Houthi in Yemen. Zaluzhny: "La Terza guerra mondiale è iniziata e l'Ue non è pronta"

di Redazione Esteri

Dopo i nordcoreani, la Russia rafforza l'esercito anche con i terroristi yemeniti. Si allarga sempre di più il fronte del conflitto

Guerra Ucraina, Putin rafforza il suo esercito: dopo i nordcoreani arrivano anche gli Houthi

La risposta di Putin al via libera dei missili a lungo raggio per colpire la Russia dall'Ucraina si fa sempre più dura. Oltre alla produzione di massa di nuovi razzi e ai test per le armi nucleari, lo Zar ha deciso anche di rafforzare ulteriormente il suo esercito e dopo aver reclutato diecimila soldati della Corea del Nord, ora punta allo Yemen e in particolare ai terroristi Houthi. Se è vero che gli ucraini mancano di soldati, anche i russi sono a corto. Il Financial Times segnala che Putin sta cercando reclute tra gli Houthi yemeniti, ne avrebbe già assoldati parecchie centinaia. Mosca - riporta Il Corriere della Sera - cancella sino a 90.000 euro di debiti ai cittadini che partono volontari. Intanto gli ucraini stanno facendo buon uso dei missili americani e britannici per attaccare depositi e basi nel profondo del territorio russo. Da Seul riportano che gli Storm Shadow britannici avrebbero ucciso 500 soldati nordcoreani, ma la notizia non è confermata.

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La situazione si fa sempre più allarmate sul fronte della guerra in Ucraina, a confermarlo è uno degli uomini più influenti del Paese, l'ex capo dei militari dell'esercito Valeryi Zaluzhny: "La Terza guerra mondiale è già scoppiata. Si sta combattendo qui, vicino alle nostre case europee. E c’è un’altra cattiva notizia: l’Europa - dice Zaluzhny e lo riporta Il Corriere - non è pronta per combattere un attacco prolungato della Russia, mitigata dal fatto che, almeno per il momento, anche Putin è a corto di risorse.

L'escalation è avvenuta - prosegue Zaluzhny in conferenza stampa - quando la Russia ha coinvolto nelle battaglie le dittature alleate, come Iran e Corea del Nord, e costruisce missili con le componenti cinesi, costringendo l’Ucraina a dipendere sempre più dagli aiuti occidentali". Brutte notizie per Volodymyr Zelensky, che l’aveva silurato in febbraio dal suo ruolo militare per mandarlo ambasciatore a Londra. Secondo l’opinione comune nei corridoi di Kiev, il presidente era geloso della sua crescente popolarità, a fronte invece della propria crisi di consenso interno. Se si dovesse votare oggi, Zaluzhny potrebbe ricevere oltre l’80% delle preferenze, mentre il tasso di popolarità di Zelensky resta inferiore al 50%, contro l’oltre 90 del primo anno di guerra. Il portale Ukrainska Pravda prevede che l’ex generale sarà il prossimo presidente.

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