Esteri
Ucraina, raffica di missili russi. Crosetto: "Le armi a Kiev solo per difesa"
Ennesimo giorno di conflitto sul territorio ucraino, che inizia con un pesante attacco russo all'indomani della decisione sull'invio di tank da Usa e Germania
Ucraina, ancora missili russi su Kiev: un morto e due feriti
Un’altra giornata di tensione in Ucraina, un’altra giornata di feroce conflitto, iniziata presto con un attacco missilistico russo su larga scala in diverse zone del Paese. 15 i missili da crociera sparati dalle truppe di Mosca e abbattuti dalle forze armate ucraine, anche se il numero sembra essere molto più elevato, visto che il comandante delle forze armate ucraine, Valery Zaluzhny ha poi dichiarato che "in totale i russi hanno lanciato 55 missili dal cielo e dal mare, di cui ne sono stati abbattuti 47”.
Il tutto mentre a Kiev un razzo ha colpito un edificio non residenziale, nel distretto di Holosiivskyi: a riferirlo il sindaco della capitale, Vitali Klitschko, che poi ha denunciato il bilancio di un morto e due feriti. Colpite, dai missili russi, anche due strutture energetiche nella regione meridionale ucraina di Odessa, come riferito dalle autorità locali: "Ci sono già informazioni sui danni arrecati. La difesa aerea è al lavoro”.
Conflitto Ucraina, dopo l’invio dei tank i colloqui Zelensky-Putin non sono più possibili
Neppure le dichiarazioni dei capi di Stato dei due Paesi protagonisti fanno ben sperare, specialmente dopo la decisione presa ieri da Usa e Germania, con il supporto di Francia, Inghilterra e Italia, di inviare un massiccio numero di carri armati.
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Da un lato, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ribadito l'intenzione di non negoziare con il suo omologo russo Vladimir Putin fino a quando non ritirerà tutte le sue truppe dall'Ucraina. Dall’altro lato, in risposta, il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha affermato che i colloqui tra i presidenti non sono più possibili da tempo: "Lui stesso – Zelensky, ndr – ha smesso di essere un possibile avversario per il presidente Putin molto tempo fa. Non ha risolto il problema del Donbass, non ha attuato gli accordi di Minsk. Come si è scoperto, non li avrebbe attuati. Si stava preparando per la guerra”.
Conflitto Mosca-Kiev, il ministro della Difesa Crosetto: “Dall'Italia armi all’Ucraina solo per difesa”
Una guerra in cui è coinvolto ormai tutto l'Occidente, e dunque anche l'Italia: il ministro della Difesa Guido Crosetto è stato ascoltato ieri, 25 gennaio, davanti al Copasir, proprio all’indomani dell’approvazione definitiva alla Camera dei deputati del decreto che proroga l’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore dell'Ucraina e mentre si lavora al sesto decreto interministeriale: “Sarà scritto nelle prossime settimane. Per adesso stiamo valutando con i paesi con cui aiutiamo l'Ucraina cosa serve di più, non solo armi ma aiuti di ogni tipo, come i generatori o le tende".
Lo stesso ministro, però, ospite a "L'aria che tira" aveva anticipato una novità che sarà contenuta nel testo: "L'Italia invierà le armi per consentire a Kiev di difendersi. Considerati gli attacchi missilistici piovuti sull'Ucraina, soprattutto su obiettivi civili, centrali termiche che cercano di piegare psicologicamente la popolazione, ci siamo resi disponibili a dare delle armi non che attacchino i russi ma che difendano dagli attacchi missilistici. Daremo un sistema difesa che consenta agli ucraini di abbattere missili prima che cadano al suolo, una cosa difficilmente criticabile". E ancora: "Questo è l'unico decreto che contiene solo armi difensive, poi gruppi elettrogeni, materiale per aiutare le popolazioni non solo le forze armate ucraine a superare l'inverno. Questo decreto dovrebbe essere un decreto inattaccabile. I carri armati che altre nazioni daranno sono la conseguenza del fatto che la Russia riparte con una azione territoriale pesante, con 300mila persone che una volta formate entreranno da marzo entreranno in Ucraina per cercare di riprendere la conquista. A fronte di questa decisione russa, l'Ucraina ha cambiato richieste, chiedendo a chi poteva di fornirgli i mezzi per difendersi da questo nuovo attacco considerata la superiorità che 300mila persone danno alla Russia rispetto ai militari ucraini".
Francia e Italia vicine all'accordo sul Samp-T a Kiev
Francia e Italia sono vicine alla definizione dei dettagli tecnici per la fornitura del sistema di difesa aerea Samp-T all'Ucraina. Lo hanno riferito due fonti diplomatiche alla Reuters, anche se non è chiaro - scrive l'agenzia di stampa sul suo sito web - quanto velocemente arriverà una decisione definitiva. Il ministro della Difesa francese Sebastien Lecornu si recherà in Italia domani per incontrare l'omologo Guido Crosetto, aggiunge Reuters. "Stiamo finalizzando" l'intesa "con gli italiani, non è molto lontana", ha detto una fonte diplomatica francese.