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Ucraina, Trump: "Sul tavolo la proprietà della centrale di Zaporizhzhia. Terre rare, presto l'accordo”

L'incontro si svolge all'hotel Ritz-Carlton di Riad e a guidare la delegazione di Mosca sono il presidente della commissione Affari esteri del Senato, Grigori Karasin, e Sergey Beseda, consigliere del direttore dell'Fsb

di Redazione Esteri

Ucraina, Trump: "Sul tavolo la proprietà della centrale di Zaporizhzhia. Terre rare, presto l'accordo”

Stati Uniti e Ucraina sono vicini alla firma dell'accordo per le terre rare. Sul tavolo dei colloqui anche la gestione della centrale nucleare di Zaporizhzhia. E' Donald Trump a fare il punto sul dialogo in corso con Kiev e parallelamente con la Russia. A Riad, in Arabia Saudita, la delegazione degli Stati Uniti nelle ultime 24 ore ha avuto colloqui con entrambi i paesi in guerra.

"Abbiamo buone notizie. Vogliamo fermare la guerra e vogliamo smettere di spendere miliardi di dollari, è ora. L'Europa ha investito molti meno soldi rispetto a noi e lo ha fatto con i prestiti", dice Trump nella riunione del suo gabinetto alla Casa Bianca.

Il dialogo, dice il presidente, prosegue. "Non sono state prese decisioni. Stiamo parlando di territori, stiamo parlando di linee di demarcazione, stiamo parlando di proprietà degli impianti per l'energia e in particolare della grande centrale nucleare. Noi abbiamo le competenze necessarie", aggiunge.

"L'Ucraina vuole vedere un accordo, ne ha bisogno. Anche la Russia vuole un accordo. Abbiamo un gran gruppo di persone che stanno lavorando", afferma facendo riferimento alla mediazione condotta da Washington. Il dialogo con l'Ucraina riguarda anche l'intesa per lo sfruttamento delle terre rare, le risorse minerarie di Kiev che sono considerate vitali per diversi settori industriali. L'accordo ''è stato più o meno raggiunto'' e verrà firmato "presto", dice Trump.

A Riad i colloqui di pace tra Usa e Russia

A Riad sono iniziati, a porte chiuse, i colloqui tra la delegazione russa e quella statunitense per raggiungere un accordo di cessate il fuoco in Ucraina: lo riporta l'agenzia di stampa statale russa Tass. L'agenzia di stampa ufficiale di Mosca riferisce la notizia citando "una fonte vicina alla delegazione russa". L'incontro - fa sapere sempre la Tass - si svolge all'hotel Ritz-Carlton di Riad e a guidare la delegazione di Mosca sono il presidente della commissione Affari esteri del Senato, Grigori Karasin, e Sergey Beseda, consigliere del direttore dell'Fsb. L'incontro odierno segue quello di ieri tra le delegazioni statunitense e ucraina, sempre a Riad.

Ucraina, la Cina smentisce l'invio di truppe di peacekeeping a Kiev 

La Cina smentisce che le sue truppe possano partecipare a un'operazione di peacekeeping in Ucraina, a cessate il fuoco raggiunto. "Sono notizie del tutto false, la posizione della Cina sulla crisi in Ucraina resta coerente e inequivocabile", ha replicato il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun, a chi gli chiedeva conferma se Pechino stesse considerando l'invio di truppe in Ucraina e a quali condizioni, in base a quanto riportato sabato da Welt am Sonntag. Secondo la testata tedesca, alcuni funzionari di Pechino avevano discusso a Bruxelles la possibilità che la Cina si unisse alle forze di peacekeeping in Ucraina.

Ucraina, Putin non ha fretta: i segnali che la tregua non è così vicina

Donald Trump ha inviato un messaggio chiaro in vista dei negoziati in Arabia Saudita per il cessate il fuoco in Ucraina: tregua entro Pasqua. Ma Putin e Zelensky considerano questo obiettivo del presidente americano difficilmente realizzabile. I segnali sono arrivati soprattutto da Putin, ai colloqui di Gedda, infatti, lo Zar ha mandato una figura importante a trattare ma non di primissimo livello come nelle speranze di Trump e questo cambia le cose in vista di un tregua a breve termine. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha già moderato le aspettative per nuovi colloqui volti a porre fine al conflitto, iniziato con l'offensiva della Russia contro l'Ucraina nel febbraio 2022. "È una questione molto complessa e c'è molto lavoro da fare. Siamo solo all'inizio del viaggio", ha detto alla televisione russa. I negoziati di lunedì saranno "difficili".

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Come simbolo di queste differenze, la delegazione ucraina era guidata dal ministro della Difesa, mentre Putin, come detto, ha deciso di inviare un senatore, un diplomatico di carriera e un funzionario del Servizio di sicurezza federale russo (Fsb), entrambi di rango inferiore. Un'altra notevole divergenza è l'affermazione di Peskov di domenica secondo cui "l'argomento principale della discussione" con gli Stati Uniti sarà "la ripresa" dell'accordo sui cereali del Mar Nero, omettendo qualsiasi accenno a una possibile cessazione dei combattimenti, limitata o incondizionata. L'accordo, in vigore dal 2022 al 2023, ha consentito all'Ucraina di esportare i suoi cereali, essenziali per la sicurezza alimentare globale, nonostante la presenza della flotta russa nella zona.

La Russia si è ritirata dall'accordo dopo un anno, dopo aver accusato le potenze occidentali di non aver rispettato gli impegni assunti per allentare le sanzioni sulle esportazioni russe di prodotti agricoli e fertilizzanti. "I nostri negoziatori saranno pronti a discutere le sfumature di questa questione", ha affermato Peskov. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto domenica di "fare pressione" su Putin affinché cessi gli attacchi e ponga fine all'invasione. "Non importa cosa discutiamo con i nostri partner, dobbiamo fare pressione su Putin affinché dia un ordine reale per fermare gli attacchi. Chiunque abbia iniziato questa guerra è colui che deve porvi fine", ha dichiarato Zelensky. Umerov aveva precedentemente riferito che l'ordine del giorno comprendeva "proposte per proteggere l'energia e le strutture critiche".

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