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Ue, la Tunisia sul tavolo dei vertici: preoccupa la crisi migranti

di Redazione Esteri

L'Ue deciderà la sua azione politica nei confronti del Paese africano, al momento in una situazione economica e politica molto grave

Intanto il Parlamento europeo è stato molto chiaro. In una risoluzione adottata giovedì scorso gli eurodeputati hanno esortato l'Alto rappresentante Ue per la Politica estera, Josep Borrell, e gli Stati membri a denunciare pubblicamente il forte deterioramento della situazione dei diritti umani, e hanno chiesto la sospensione di specifici programmi di sostegno dell'Ue ai ministeri della Giustizia e dell'Interno.

Il Parlamento di Strasburgo ha inoltre condannato fermamente "il discorso razzista del presidente Kais Said contro i migranti subsahariani e gli attacchi che ne sono seguiti" e ha invitato le autorità a "rispettare le leggi internazionali e nazionali".

Il 21 febbraio il presidente Saied si era lanciato in un discorso xenofobo in cui parlava di "orde di migranti irregolari provenienti dall'Africa subsahariana" arrivati in Tunisia, portando " la violenza, i crimini e i comportamenti inaccettabili che ne sono derivati".

Il capo di Stato l'ha definita una situazione "innaturale", parte di un disegno criminale per "cambiare la composizione demografica" e fare della Tunisia "un altro Stato africano che non appartiene più al mondo arabo e islamico". Parole che hanno innescato un'ondata di violenze contro i migranti africani e spinto diversi Paesi dell'Africa occidentale a organizzare voli di rimpatrio per i cittadini timorosi. Molti dei circa 21 mila migranti dell'Africa subsahariana che vivono in Tunisia si sono ritrovati senza lavoro e senza casa.