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Ue, Michel guarda avanti: "Pronti all'allargamento entro il 2030"

di Redazione Esteri

Dal forum strategico di Bled il leader del Consiglio europeo tuona: "è il momento di affrontare la sfida dell'allargamento"

Tuttavia, la sua prosperità relativa non seguirà immediatamente: saranno necessari fondi significativi per aiutare i Paesi a recuperare il ritardo. Dobbiamo garantire che il bilancio dell’Ue apporti valore aggiunto europeo per tutti. Il Pil dei futuri Stati membri rappresenta circa il 50-70% della più piccola economia dell’Ue. Ciò significa che saranno beneficiari netti. Mentre diversi attuali beneficiari netti diventeranno contribuenti netti. Dobbiamo quindi capire come gestire questa complessa transizione", ha messo in chiaro. 

E non può essere visto come unica soluzione il superamento del criterio dell'unanimità, come richiesto ormai di diversi Stati dei Ventisette. "Credo che abolire completamente l'unanimità significherebbe gettare via il bambino con l'acqua sporca. Perché l’unità è al centro della forza dell’Ue. L’unità è il modo migliore per garantire che le decisioni siano implementate in modo uniforme.

Ci sono vari modi per unirsi. Quando abbiamo deciso di attivare lo strumento per la pace per finanziare la consegna di armi all’Ucraina, è stata utilizzata l’astensione costruttiva per non bloccare l’unanimità. E ci sono diversi modi per adattare il voto a maggioranza qualificata, sia in termini numerici che come e quando applicarla. Sarà una questione spinosa da affrontare ma sarà inevitabile", ha concluso Michel.