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Ue, Michel guarda avanti: "Pronti all'allargamento entro il 2030"

di Redazione Esteri

Dal forum strategico di Bled il leader del Consiglio europeo tuona: "è il momento di affrontare la sfida dell'allargamento"

Per i Balcani Michel ha riconosciuto che "risolvere i conflitti bilaterali del passato potrebbe essere più doloroso delle riforme". "Ma è necessario. State percorrendo la stessa strada dei membri fondatori della nostra Unione. Non c’è cooperazione senza riconciliazione. E devo dirlo chiaramente: non c’è spazio per i conflitti del passato all’interno dell’Ue", ha ammonito il leader del Consiglio europeo.

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Per evitare "che i conflitti del passato vengano importati nell’Ue e utilizzati per bloccare l’adesione dei loro vicini e dei futuri Stati membri", Michel ha proposto "una clausola di fiducia nei trattati di adesione per garantire che i Paesi che hanno appena aderito non possano bloccare i futuri Stati membri

Anche l'Unione europea però deve fare la propria parte. "Sono pienamente d’accordo con il presidente Macron: non riformare da parte nostra prima del prossimo allargamento sarebbe un errore fondamentale. Siamo onesti: a volte abbiamo sfruttato la mancanza di progressi dei futuri Stati membri per evitare di affrontare la nostra stessa preparazione. Dobbiamo ora considerare seriamente la capacità dell’Ue di assorbire nuovi membri", ha ammesso Michel. "Integrare nuovi membri nella nostra Unione non sarà facile. Inciderà sulle nostre politiche, sui nostri programmi e sui loro bilanci. Richiederà riforme politiche e coraggio politico. Il territorio e la demografia dell’Ue diventeranno più grandi.