Esteri
Primarie Dem Usa 2020, il virus spinge Biden. Sanders medita il ritiro
Addio disruption, gli elettori ora vogliono rassicurazioni. La pandemia spinge Biden, se si ritira subito Sanders potrebbe avere un ruolo di primo piano
La vittoria per tre a zero di Joe Biden in Florida, Illinois e Arizona ha allargato il vantaggio dell'ex vice presidente e aumentato la pressione sullo sfidante, Bernie Sanders, perché si ritiri. La campagna del senatore ha dichiarato oggi che che Sanders "si confronterà con i sostenitori per valutare" le prossime mosse. Ma al momento, hanno aggiunto, Bernie non ha nessuna fretta di prendere una decisione. I numeri, pero', sono chiari: dal Super Tuesday di inizio marzo, il senatore ha conquistato solo il North Dakota e le isole nord delle Marianne, perdendo tutti gli altri stati.
Biden, invece, ha vissuto la terza grande notte elettorale, spazzando i dubbi riguardo il suo poco appeal sui latinos. In Florida, dove la presenza degli ispanici è forte, l'ex vice presidente ha stravinto con il 61,3 per cento, un milione di voti in più rispetto al suo sfidante, in Arizona ha staccato Sanders di 12 punti, in Illinois di 23. L'appoggio degli afroamericani era gia' garantito.
IN TRE SETTIMANE IL RIBALTONE. IL CORONAVIRUS SPINGE BIDEN
Nel giro di tre settimane, le primarie hanno portato Biden dal secondo posto al primo con 1.153 delegati contro gli 861 di Sanders. All'ex vicepresidente mancano 838 delegati per raggiungere quota 1991, sufficiente per ottenere la nomination alla corsa per la Casa Bianca. "Bernie - ha commentato David Axelrod, ex capo delle strategie del presidente Barack Obama - deve fare profonde riflessioni adesso. L'emergenza del coronavirus sta prendendo il sopravvento, gli elettori vogliono un candidato in grado di battere Donald Trump e stanno dando indicazioni chiare. Certo, Sanders parla a una parte dell'elettorato importante, fa bene a spingere sui suoi temi, ma credo che debba pensare profondamente a cosa fare".
Biden sta andando oltre le primarie, considerandole chiuse. In una diretta streaming l'ex vicepresidente si è rivolto direttamente agli elettori di Sanders, elogiando lo sfidante per le sue battaglie sul sistema sanitario e il cambiamento climatico. "Il senatore e i suoi sostenitori - ha detto Biden - hanno portato passione e tenacia. Perciò lasciatemi dire una cosa ai giovani che sono ispirati da lui: io vi ascolto, so cosa c'e' in gioco. E so cosa dobbiamo fare".
SE SI RITIRA ADESSO SANDERS PUO' CHIEDERE UN RUOLO DI PRIMO PIANO A BIDEN
Con lo slittamento delle primarie in Ohio, Louisiana, Georgia, Kentucky e Maryland, ci sarà un vuoto di undici giorni, che verrà riempito il 29 marzo, quando si voterà a Porto Rico. Ma non e' escluso che anche nell'isola le primarie vengano rinviate. Questa pausa potrebbe dare a Sanders il tempo e la calma necessari per riflettere sulla sua campagna, sapendo che ormai gran parte degli elettori democratici ha deciso chi dovrà sfidare Trump. Non solo. Ritirandosi adesso, Sanders potrebbe fare comunque valere un pacchetto di delegati di tutto rispetto e rivendicare per sé un ruolo importante nell'ipotetica amministrazione Biden. Se dovesse andare avanti rischierebbe di perdere tutte le carte a disposizione, visto che Biden sembra ormai in grado di conquistare anche le minoranze che in teoria avrebbero dovuto premiare il candidato radical. La lezione che arriva dagli Stati Uniti è importante e potrebbe avere effetti sulla politica a effetti globali: in tempi di coronavirus vince chi riesce a rassicurare. Addio disruption, benvenuta continuità.