Esteri
Usa, a giugno un mercato del lavoro forte ma in leggero rallentamento.
Ma il mercato è vivace e 4,2 milioni di lavoratori si licenziano per offerte di posti migliori
Usa, mercato del lavoro forte ma in lieve rallentamento a giugno
Per la prima volta dopo sette mesi di crescita il mercato del lavoro americano si prende uno stop e rallenta. A giugno infatti i posti di lavoro negli Stati Uniti, secondo i dati annunciati dall’Ufficio Federale di Statistica, sono calati allo 5,4% . Le domande di impiego sono scese dagli oltre 11 milioni di giugno a circa 10,5 milioni. Il tasso di disoccupazione è rimasto comunque stabile, ad un invidiabile 3,6%. Nonostante ciò la cifra di posti liberi del mese di giugno ( comunque alta) ha fatto registrare la più grande diminuzione mensile da venti anni a questa parte. I cali maggiori si sono registrati nel settore del “retail”, dove si è registrato un critico aumento di scorte da parte delle imprese, nel settore del tempo libero e in quello della ristorazione, colpito pesantemente dalla mancanza di posti di lavoro nel post pandemia.
Usa, un mercato del lavoro rallentato ma ancora forte e molto vivace
In ogni caso il mercato del lavoro americano è, in termini assoluti, ancora molto forte. A giugno si sono registrate ben il doppio delle opportunità di lavoro con salari in crescita ed aumento degli incentivi per attrarre il personale. I licenziamenti sono al minimo storico con un mercato del lavoro agile e vivace. Così come in altri paesi del mondo gli imprenditori americani, dopo la pandemia (ultimi 18 mesi) si sono dovuti confrontare con una forte carenza di manodopera. I lavoratori, aiutati dalla forte ripresa (il PIL è cresciuto del 6% nel 2021) nello scorso anno approfittano del momento per ottenere condizioni salariali o orarie migliori, oltre a vantaggi di tipo sanitario o pensionistico.
Usa, nel mercato la "Great Resignation"
Questa situazione “anomala” tra domanda e offerta è la vera causa della cosiddetta” Great Resignation”, con 4,2 milioni di lavoratori che annodato le dimissioni. Per contro il numero dei licenziamenti, 1,3 milioni a giugno, è molto basso, soprattutto se confrontato con l’inizio della pandemia. Con l'inflazione ai massimi storici (9,1% a giugno),il rallentamento del mercato del lavoro sarebbe preoccupante. Secondo gli analisti, i dati sull'occupazione di luglio, dovrebbero presentare un mercato più tranquillo e stabile rispetto ai mesi precedenti,con una sproporzione tra domanda ed offerta.