Esteri

Usa, bruciano alcuni Stati democratici e Trump colpevolizza i Governatori.

di Daniele Rosa

California e Oregon spazzati da centinaia di incendi. Già ritrovati 25 morti.

La ricerca delle vittime da parte di vigili del fuoco, agricoltori e normali cittadini è continuata incessante anche la passata domenica negli Stati Uniti, in particolare in California e nell’Oregon, soffocati da incendi di grandissime dimensioni. Incendi 20 volte più grandi rispetto a quelli del passato. Il centinaio di fuochi che , in maniera simultanea, hanno incenerito terre ,case, veicoli e persone, sono ora ancora una sessantina.

Le due zone dove al momento i soccorritori si stanno concentrando sono distretti rurali  bruciati in poche ore nei dintorni di Medford, nel sud dell’Oregon e a Chico nel nord est della California.Fino ad ora i cadaveri recuperati sono stati 23, la maggior parte dei quali in California. 

Più di 1 milione e 200mila ettari sono bruciati in California da quando è cominciata l’onda di fuoco scatenata da una tormenta elettrica alla fine di agosto.

‘August Complex’(è il nome di uno degli incendi), un fuoco pieno di molti altri fuochi, ha incenerito 344000 ettari, fino ad ieri. Una grandezza di danni e di fiamme che mai si erano viste nel passato. Il record di gravità e danni superato è stato quello del 2018. Tra la California, l’Oregon e lo Stato di Washington è stato bruciata una superficie equivalente allo Stato del New Jersey. 

Nei dintorni di Medford in Oregon le autorità già da giorni hanno dichiarato di non sapere quanti morti sono sotto le ceneri dei vari villaggi distrutti e di abitanti che non sono riusciti ad evacuare in tempo. Una situazione analoga si sta vivendo nei dintorni di Salem, al sud di Portland, dove ci sono stati incendi molto grandi. Il Governatore dell’Oregon ha già avvertito che ci saranno molti morti appena i pompieri riusciranno ad entrare nelle zone bruciate. Almeno 60000 persone sono state evacuate dalle proprie case in Oregon e oltre mezzo milione vivono nelle zone minacciate.

Le forti raffiche di vento che continuano ad alimentare i fuochi, le previsioni di sereno senza pioggia alcuna e le ondate di calore previste non aiutano ad alimentare l’ottimismo. 

Un altro problema che si aggiunge a questi disastri è l’inquinamento dell’aria, con livelli d’inquinamento da fumo senza precedenti in molte zone della costa est dove non si riesce a vedere il sole. Zone vicine a Portland, Seattle e Vancouver hanno avuto livelli d’inquinamento fra i più alti al mondo. San Francisco e Los Angeles sono ora peggio di Pechino come qualità di aria.

Ed anche i fuochi sono diventati una leva per la campagna elettorale. I tre Stati colpiti rappresentano la muraglia democratica dell’Ovest. I Governatori democratici hanno tutti dato la colpa degli incendi al cambio climatico che porta ogni anno al peggioramento della virulenza dei fenomeni. Dal canto suo Trump, che del cambio climatico proprio non ha dimostrato interesse alcuno, ha dato la colpa alla cattiva gestione dei boschi. E già (domani) oggi per l’Italia sarà in California. 

E sono previsti fuochi di ben altro tipo.