Esteri

Usa, come previsto il vaccino USA pronto due giorni prima delle elezioni

di Daniele Rosa

Allertati gli Stati per la distribuzione del vaccino al primo novembre.

Forse se lo aspettavano di già ma ieri i 50 Stati dell’Unione hanno ricevuto un lettera dell’Amministrazione repubblicana che ha chiesto a tutti di essere preparati perchè il vaccino sarà disponibile, attenzione, il primo di novembre, esattamente due giorni prima delle elezioni presidenziali. E con questa lettera il vaccino è entrato ufficialmente nella campagna presidenziale per Donald Trump. E già la portavoce del tycoon si è affrettata a dire che sono state le scelte ‘illuminate’ del Presidente che hanno permesso di raggiungere questo traguardo fino a qualche mese fa impossibile.

Ovviamente è molto utile per il Presidente non accendere nessuna luce sopra la sua gestione sanitaria. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: oltre 6 milioni di contagiati e 190000 morti. Mentre invece Trump è consapevole di come l’arrivo del vaccino ‘miracoloso’ potrebbe essere la miglior campagna elettorale.

Per questo il Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) ha sollecitato con urgenza i Governatori a prepararsi per velocizzare la predisposizione di locali per la distribuzione del vaccino. Non ci possono essere rallentamenti alcuno nel preparare queste sedi. E per aiutare gli Stati il CDC ha pure inviato norme precise.

Sempre il CDC ha suggerito quali saranno le categorie che avranno priorità ad essere vaccinate, come i lavoratori della sanità, la polizia e il personale della sicurezza (vigili del fuoco), gli impiegati dell’industria alimentare e le persone della terza età.

Tre i vaccini americani in pole position, quello della californiana Moderna insieme all’Istituto Nazionale delle  Allergie e malattie Infettive (NIAID);   quello del gigante farmaceutico Pfizer con BioNTech e il vaccino sviluppato da Astra Zeneca insieme all’Università di Oxford.

Nell’Operazione 'Velocità Massima' Trump ha investito mille milioni di dollari dell’Amministrazione Pubblica per finanziare, aiutare e soprattutto accelerare la messa sul mercato del vaccino anti-Covid-19. Non potendo più usare il suo tradizionale cavallo di battaglia dell’economia forte Donald Trump ha perfettamente capito che la differenza la farà il vaccino.

Proprio il passato giovedì Alberto Bourla, direttore Pfizer, ha detto con sincerità che solo a fine ottobre si saprà se il vaccino che si sta sviluppando è efficace. Dopodiché verranno presentati i risultati e la richiesta di approvazione.

In questo pazzo anno è successo pure che la rigorosa FDA (l’Agenzia del farmaco americana) ha detto che sarebbe disposta ad approvare, con una strada accelerata, qualsiasi vaccino, dimostratosi efficace, per motivi di emergenza.

Una dichiarazione che ha scatenato malumori nella Comunità Scientifica preoccuopata che la FDA si pieghi a motivazioni politiche dando il via libera ad un farmaco che non ha passato i percorsi scientifici tradizionali. Lo stesso discutibile percorso fatto da Cina e Russia.

Ma, forse, le ragioni politiche sono prioritarie a quelle sanitarie ed allora pronti via alle vaccinazioni e poi, subito dopo, al voto.