Esteri
Usa, Donald Trump e Lopez Obrador si sentono amici per la pelle
L’accordo commerciale in vigore è troppo importante per il Messico
‘Invece di distanziarci abbiamo scelto di viaggiare insieme, lasciare da parte le differenze con il dialogo e il rispetto reciproco’ così il ramoscello d’ulivo, dopo anni di scontri, del Presidente messicano Lopez Obrador accompagnato da una decina fra i più importanti imprenditori del Paese al Presidente Trump nel corso della sua visita ufficiale di ieri.
‘Abbiamo avuto scontri e parole forti che tuttavia non si dimenticano-ha continuato Obrador-però ugualmente abbiamo saputo stabilire accordi di cooperazione e invece di rimostranze abbiamo avuto da Lei comprensione e rispetto’.
‘Le relazioni tra noi e il Messico-ha sostenuto Donald Trump dando il benvenuto all’ospite-non sono mai state così strette’.
Nonostante le divergenze su economia , migrazione e commercio siano siderali l’incontro è servito per stemperare i toni degli ultimi tempi che non avrebbero portato da nessuna parte. Invece con la firma del nuovo trattato commerciale del Nord-America, il T-MEC firmato a tre con il Canada, il Messico puo’ sollevare, con un po’ di ossigeno, la sua disastrata economia.
Trump ha trovato analogie con Obrador sostenendo che ‘il Presidente Obrador è stato eletto per combattere la corruzione e per dare il potere al popolo, entrambi abbiamo lo stesso interesse di mantenere il nostro Paese al primo posto’.
‘Insomma-ha detto Trump-contro ogni pronostico siamo amici’. Pronta la risposta del messicano 'certo, molti hanno sbagliato, in effetti abbiamo discusso ma ora siamo amici e continueremo ad esserlo’.
Certo che la campagna di Trump qualche anno fa era sempre stata incentrata contro l’immigrazione messicana e a favore del discusso muro alla frontiera che si sta costruendo. Vale la pena ricordare che poco tempo fa lo stesso Trump , minacciando forti dazi, aveva costretto Lopez Obrador a mobilitare 25000 uomini dell’esercito per frenare l’immigrazione dal Messico in Usa. Ora con la pandemia si è ridotta dell’85% .
Ma le speranze che con questo accordo, entrato in vigore il 1 luglio, si possa salvare la disastrata economia messicana con una perdita del PIL di -6% e con 20 milioni di posti di lavori persi, hanno messo da parte tutti gli attriti che hanno scandito le relazioni tra Messico e Stati Uniti negli ultimi anni soprattutto con l’arrivo del tycoon.
Come la pensino i tanti messicani che non hanno visto rinnovati i permessi di lavoro e si vedono un muro di confine al momento non è dato sapere.