Esteri

Usa, i prestigiosi Pulitzer a inchieste e servizi su pandemia e razzismo

di Daniele Rosa

Tra i premiati anche il video dell’agonia di George Floyd della giovane Darnella Frazer

I Pulitzer, i premi più prestigiosi degli Stati Uniti (15000 dollari per categoria) istituiti nel 1917 in memoria dell’editore Joseph Pulitzer, hanno premiato il quotidiano locale The Minneapolis Star Tribune per il suo servizio in diretta dell'omicidio di George Floyd nel maggio 2020.

L’agenzia Reuters e la rivista The Atlantic hanno ricevuto il premio rispettivamente per i servizi sugli abusi delle forze di polizia americane e la crisi del Coronavirus.

Il Pulitzer al Servizio Pubblico è andato al The New York Times per le quotidiane informazioni sulla pandemia. Le inchieste hanno messo in evidenza le “disuguaglianze razziali ed economiche negli Stati Uniti e all'estero”.

Il premio di Journalism Nacional è andato a The Marshall Project , AL.com, IndyStar e l'Invisible Institute per le inchieste sulle conseguenze vitali delle ferite da morso dei cani poliziotto.

Premio e menzione speciale, per aver evidenziato il ruolo cruciale dei cittadini nella ricerca della verità e della giustizia da parte dei giornalisti,sono stati dati a Darnella Frazer, la diciassettenne che ha filmato l'agonia di otto minuti di Floyd sotto la pressione del ginocchio dell'agente Derek Chauvin.

Il fotografo spagnolo Emilio Morenatti della agenzia Associated Press si è aggiudicato il miglior reportage fotografico per i suoi lavori commoventi sul dramma del Coronavirus tra gli anziani in Spagna.

Non solo pandemia e razzismo nei premi ma pure l’elezione presidenziale molto contestata, una delle più brutte della storia degli Stati Uniti.

Il progetto Marshall, incentrato su questioni di giustizia penale, insieme ai giornali locali dell'Alabama The Birmingham News e Indianapolis IndyStar, in collaborazione con l'Invisible Institute, hanno ricevuto il National Journalism Award per la loro indagine di un anno: When Police dogs are the Weapon, sulle vittime dei morsi di cane poliziotto.

Il video dell’afroamericana infine Darnella Frazier, utilizzato come prova nel processo contro il poliziotto, ha avuto un ruolo importante nell'accendere un movimento di protesta globale contro la violenza della polizia. Frazier ha affermato di essere orgogliosa per aver registrato l'omicidio di Floyd, anche se è diventata una "esperienza traumatica che ti cambia la vita".