Esteri
Usa, il vaccino americano in approvazione rapida ‘per emergenza’

La comunità scientifica preoccupata della possibile decisione della FDA
Grande preoccupazione nella comunità scientifica americana dopo le dichiarazioni del capo del FDA (l'Agenzia del Farmaco americana), Stephen Hahn, al Financial Times.
Il direttore ha infatti assicurato che l’Agenzia è disposta ad approvare l’uso di un vaccino americano contro il Coronavirus prima che vengano completati tutti i normali percorsi di trial e validazioni. La comunità scientifica è preoccupata che l’Agenzia possa aver ceduto alle pressioni dell’Amministrazione americana, ed in particolare del suo Presidente Trump, che vorrebbe poter annunciare il portentoso vaccino americano prima delle elezioni del 3 novembre.
Hahn, nell’intervista ha parlato di un’eventuale ‘autorizzazione per uso in emergenza, un qualcosa di diverso rispetto ad una approvazione completa.
Un’autorizzazione di questo tipo permetterebbe la somministrazione del vaccino a determinati gruppi di persone, prima della fine della fase 3 dei test allargati. La fase 3 è la più ampia e rigorosa per confermare la validità di un vaccino soprattutto perchè lo stesso è provato su migliaia di volontari.
Molto probabilmente una strada ‘velocizzata' sull’approvazione è stata presa anche dalla Russia che ha dichiarato di aver pronti e disponibili due nuovi vaccini, uno dei quali sarà già distribuito a gruppi selezionati di popolazione. E la stessa strada è stata percorsa dalla Cina. Entrambe le validazioni hanno avuto risposte molto controverse dalla Comunità scientifica internazionale proprio per la inusuale velocità di approvazione. Ma sembra che adesso anche l’America voglia muoversi in questa direzione.
Al momento il vaccino americano più vicino alla meta è quello della californiana Moderna.
‘Lo standard legale, medico e scientifico per un’autorizzazione in emergenza-ha sostenuto il direttore della FDA-è che il beneficio sia maggiore di un rischio di emergenza di salute pubblica. E questa è una decisione di scienza, medicina e dati e non una decisione politica’.
Ma, nonostante queste rassicurazioni, molti esperti scientifici hanno espresso pubblicamente il timore che dietro il processo di validazione ‘accellerato’ ci siano motivazioni politiche.
‘Non possiamo tollerare in alcuna maniera-ha dichiarato la virologa Angela Rasmussen dell’Università della Colombia a New York-o accettare un’autorizzazione di emergenza per un vaccino che non abbia le caratteristiche di sicurezza ed affidabilità riscontrate in una Fase 3. Solo due Paesi lo hanno fatto, Cina e Russia e adesso sembra che gli Stati Uniti vogliano essere il terzo’.
Trump non ha nascosto la sua voglia di avere questo vaccino prima delle elezioni e sembra già dare per scontato che la battaglia contro la pandemia sia stata vinta. La scorsa settimana, nella Convention Nazionale Repubblicana, ha praticamente parlato come se gli Stati Uniti avessero superato la pandemia che invece ha fatto del Paese l’epicentro del mondo per contagi e morti, oltre 6 milioni di infetti e molto vicini ai 200000 morti.
L’annuncio di un vaccino prima delle elezioni cambierebbe la storia e farebbe dimenticare tutti gli errori dell’Amministrazione riguardo la gestione della pandemia. La pressione della Casa Bianca su Moderna e sulla FDA per portare alla luce ufficialmente il vaccino sembra aumentare ogni giorno che passa , insieme ai milioni di dollari investiti su tutti i progetti, quello di Moderna in primis, che potessero avere una parvenza di serietà per raggiungere l’obiettivo.
Ma la corsa contro il tempo comincia ad essere ogni giorno più corta e Trump non puo’più aspettare.