Esteri

Usa. Il virus si mangia la Grande Mela ma Trump non mette NY in quarantena

Daniele Rosa

Con alta densità e 60 milioni di turisti è stata la porta del virus in USA

Il Coronavirus si sta mangiando la Grande Mela, e se la sta mangiando anche velocemente. La città, riconosciuta come la Capitale del mondo, sede delle Nazioni Unite, di Wall Street , della finanza e tanto di più, compresi gli oltre 60 milioni di turisti all’anno, ha circa 9 milioni di abitanti  e un totale di 20 in tutto il suo Stato.

Una città mai ferma, un incessante centro di incontri, una porta aperta al virus. ‘ La forza di New York è la vita insieme, la comunità, l’essere una famiglia-ha detto il Governatore Andrew Cuomo-e queste caratteristiche sono anche la nostra debolezza nei confronti del virus. Riceviamo gente da tutto il pianeta’.

Il virus  si sta mangiando la Grande Mela

Ieri lo Stato di New York ha rischiato, insieme a New Jersey e Connecticut, di essere messo in quarantena da Trump che poi, nello spazio di un paio d’ore ( forse per le forti proteste dei tre Governatori) ha fatto marcia indietro.

No adesso New York non è in quarantena, ma è come se lo fosse. E’ una città deserta, da film di fantascienza. Una città in apnea.

Tutto sembra essere iniziato alla fine di gennaio, con due casi confermati in contemporanea con il Capodanno cinese.

Un dubbioso sindaco della città, Bill De Blasio sosteneva che ‘ fino ad ora sappiamo che si puo’ contrarre il virus con un’esposizione prolungata. Pero’ dobbiamo prendere precauzioni’. Tutti, in primis il Presidente, consideravano il rischio piuttosto basso.

Al 1 marzo, i primi due casi da pazienti zero, un quarantenne arrivato da Wuhan ( poi guarito) e una donna giovane arrivata dall’Iran. Andrew Cuomo, Governatore dello Stato, diceva che la città poteva essere la porta d’entrata del Covid-19. E purtroppo i fatti gli stanno dando ragione.

New Rochelle è stata la piccola città dello Stato (80000) da dove è partito il focolaio. Un focolaio a soli 40 km da NY.

FAUCI: 'TEMIAMO MILIONI DI CASI IN USA, E TRA 100 MILA E 200 MILA MORTI'

Probabilmente gli Stati Uniti arriveranno a contare "milioni di casi di coronavirus", e si teme che il bilancio delle vittime possa oscillare tra "100 mila e 200 mila morti". Ad affermarlo è il celebre immunologo americano Anthony Fauci, direttore dell'Istituto nazionale di allergie e malattie infettive (Niaid) dei National Institutes of Health (Nih), parlando con la Cnn. Dunque per Fauci il bilancio delle vittime potrebbe essere pesantissimo, anche se l'esperto si è detto riluttante a fare proiezioni. Negli States ci sono già più di 124.000 casi e 2.190 morti per Covid-19. Fauci ha evidenziato però che la capacità di fare test nel paese è rimasta piuttosto debole. Inoltre l'esperto ha dichiarato che il presidente Donald Trump ha deciso di non imporre la "quarantena" a New York, New Jersey e Connecticut e di diffondere solo dei consigli sui viaggi in quelle zone dopo "discussioni molto intense" alla Casa Bianca. "Abbiamo chiarito, e il presidente ha concordato, che sarebbe stato molto meglio optare per quello che viene chiamato un forte consiglio", ha detto Fauci. Un approccio più soft, che però permetterebbe di raggiungere un obiettivo analogo. Lo stesso esperto ha affermato che circa il 56% delle nuove infezioni nel Paese proviene dalla zona di New York City. L'obiettivo ora è quello di limitare al massimo i viaggi nella zona che sembra essere al centro di un violento focolaio, sconsigliando tutti gli spostamenti non necessari, per evitare la diffusione del contagio. "Riteniamo che il modo migliore per farlo sia un avviso, piuttosto che una quarantena molto severa. Il presidente ha concordato, ed è per questo che ha preso quella decisione ieri sera", ha detto Fauci.

Il virus si sta mangiando la Grande Mela

Bisogna riconoscere però che il Governatori, prima ancora del Governo Federale, presero all’epoca misure di contenimento. Chiusi i 41 Teatri di Broadway, chiusa la Statua della Libertà, il Metropolitan Museum e tanto altro ma , evidentemente, era troppo tardi.

Ed ora la Grande Mela ha il record di casi di tutti gli Stati Uniti, quasi la metà del tutto: 53500, 834 vittime per un totale odierno di 124000 contagi e 2200 morti.

La grande zona rossa è rappresentata dai tre Stati confinanti, Connecticut, NY e New Jersey, un conglomerato di quasi 40 milioni di persone con 65000 contagi.

Il concetto di famiglia è però, adesso nell’emergenza, emerso con forza ed è rappresentato dai quasi 70000 volontari , tra infermieri e medici in pensione, che si sono subito messi a disposizione. La città è in attesa, oltre che del picco di contagi previsto in due tre settimane, anche di oltre 100000 ventilatori promessi da Trump e di una gigantesca nave ospedale.

Ora tutti in casa con un ordine perentorio e quelli fuori in ‘social distancing’. Multe per chi non obbedisce.

La voce più ascoltata dello Stato? Sicuramente Cuomo, il Governatore di origini italiane, che nelle sue quotidiane lunghissime conferenze stampa porta messaggi di umanità e buon senso consapevole che ‘stiamo vivendo momenti di cui si parlerà per generazioni e che andranno a cambiare la fisionomia dell’America e del mondo intero’.