Esteri

Usa, Kievgate: consigliere di Mike Pompeo si dimette

Michael McKinley, uno dei principali consiglieri di Mike Pompeo, ha lasciato l'incarico in segno di protest

Usa, Kievgate: consigliere di Mike Pompeo si dimette

Michael McKinley, diplomatico di carriera ed uno dei principali consiglieri di Mike Pompeo, ha lasciato l'incarico in segno di protesta per quello che viene considerato il mancato sostegno da parte del segretario di Stato ai diplomatici che si sono trovati coinvolti nel Kievgate. Lo rivela il Washington Post, anticipando l'annuncio ufficiale di Pompeo che dovrebbe arrivare oggi. Ex ambasciatore in Afghanistan, Colombia e Peru, McKinley era stato richiamato dalla sua ultima sede, a Brasilia, da Pompeo come consigliere che svolgeva un ruolo di coordinamento tra il suo ufficio ed i diplomatici di carriera. In questo ruolo, McKinley - che aveva accolto positivamente l'arrivo di Pompeo al dipartimento dopo il mandato di Rex Tillerson, che aveva notoriamente un pessimo rapporto con i diplomatici di carriera - pur non avendo avuto nessun ruolo nella vicenda al centro dell'inchiesta di impeachment contro Donald Trump, ha raccolto in questi giorni l'umore, e la frustrazione, dei diplomatici.

McKinley, come molti altri colleghi, sarebbe imasto deluso dalla mancata presa di posizione pubblica da parte di Pompeo in difesa dei diplomatici finiti nel tritacarne della controversia ucraina. In particolare, le preoccupazioni sono state rivolte a Marie Yovanovitch, l'ex ambasciatrice Usa a Kiev che lo scorso maggio è stata richiamata a Washington da Pompeo dopo una campagna della stampa di destra, guidata da Rudy Giuliani, che l'accusa di slealtà verso l'amministrazione Trump. La diplomatica aveva avanzato perplessità sui tentativi di Giuliani di spingere Kiev ad avviare un'inchiesta contro Joe Biden. Attualmente in aspettativa al dipartimento di Stato, con un incarico alla Georgetown University, Yovonavitch dovrebbe testimoniare oggi di fronte alla commissione d'inchiesta della Camera.