Esteri

Usa: sparatoria ad Atlanta, in crescita crimini di odio razziale

Una ricerca pubblicata dall'ong Stop AAPI Hate dimostra che durante la pandemia sono aumentati i crimini d'odio e i pregiudizi razziali

Almeno 6 delle 8 persone rimaste uccise in tre sale massaggi dell'area metropolitana di Atlanta, in Usa, erano donne asiatiche. Il principale sospettato, Robert Aaron Long, è un giovane di 21 anni, catturato a 150 miglia di distanza dopo un drammatico inseguimento in auto: secondo la polizia, è lui il responsabile dei tre attacchi, che sono avvenuti nel giro di un'ora.  

Non è chiara ancora la motivazione all'origine dell'accaduto, ma i crimini d'odio contro gli asiatici americani sono aumentati negli ultimi mesi, alimentati dalla retorica che addossa agli asiatici la responsabilità della diffusione del Covid-19. L'identità delle persone uccise ancora non è nota, ma a Seul il governo ha fatto sapere che quattro erano donne sudcoreane. Secondo una ricerca pubblicata da Stop AAPI Hate, una ong nata proprio per contrastare l'aumento dei crimini d'odio durante la pandemia e i pregiudizi contro gli asiatici, ci sono stati quasi 3.800 incidenti collegabili all'odio razziale. Nel commentare l'accaduto, Stop AAPI Hate, ha detto che si è trattato di "una tragedia indicibile" per le famiglie delle vittime e "l'intera comunità asiatico-americana", che  "fa fatica a far fronte agli alti livelli di discriminazione razziale.