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Trump: "Il mio primo atto politico? Grazierò i ribelli del 6 gennaio 2021". E Biden ne "salva" 1500 di detenuti

Sfida a colpi di "grazia" tra presidente uscente e nuovo numero uno della Casa Bianca. Il dem mette nella lista anche Hillary Clinton

di Redazione Esteri

Trump e Biden, sfida a chi ne grazia di più. Le mosse dei due "presidenti"

Trump e Biden si sfidano a colpi di "grazia". Il presidente in carica ha annunciato il perdono per 1500 persone (dopo quella concessa a suo figlio) e il tycoon ha risposto con l'intenzione di perdonare tutti i ribelli del 6 gennaio 2021. Una delle prime cose che farà dopo l’insediamento, il 20 gennaio, sarà concedere la grazia alla maggior parte dei condannati per l’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021: "Lo farò - spiega Trump - nella prima ora, forse nei primi nove minuti". Tra le priorità immediate: ampliare le trivellazioni petrolifere su terreni federali e approvare misure per espellere 11 milioni di immigrati senza documenti. Afferma che non crede che sarà necessario separare i genitori dai figli: "Preferirei deportarli insieme".

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La risposta di Biden non si fa attendere, il presidente degli Usa stabilisce così un altro record: ieri - riporta Il Corriere della Sera - ha commutato la pena di ben 1.500 cittadini e ha concesso il perdono totale ad altri 39 criminali, tutti condannati per reati non violenti (soprattutto di droga). I numeri, senza precedenti nella storia penale degli Stati Uniti, fanno scalpore. Ma il gesto di Biden è importante più perché prelude ad altri provvedimenti di clemenza nelle sue ultime 5 settimane alla Casa Bianca, che per la sua sostanza. La commutazione è la trasformazione della pena detentiva in un’altra forma di sanzione senza estinguere il reato né la condanna: è stata applicata a 1.500 detenuti considerati non pericolosi trasferiti, durante l’epidemia da coronavirus, agli arresti domiciliari per evitare di peggiorare il contagio nei penitenziari.

Il perdono - conclude Il Corriere - potrebbe invece essere gradito da Hillary Clinton, visto che il futuro capo dell'Fbi, Kash Patel, vorrebbe indagare di nuovo sul suo conto per la storia dei messaggi finiti nel suo account di posta elettronica privata quando era segretario di Stato. Riaprirebbe così una questione che era stata chiusa nel 2016. L’ex presidente Bill Clinton ha giudicato un simile perdono nei confronti della moglie superfluo, ma ha aggiunto che, se Biden vuole, lui è pronto a parlarne.

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