Esteri
Coronavirus Usa, 26 milioni di disoccupati nelle ultime 5 settimane
Mercato del lavoro Usa più efficiente ma ‘meno umano’ di quello europeo.
26 milioni di disoccupati ufficiali in 5 settimane a cui se ne devono aggiungere altrettanti ‘non ufficiali’ non sono uno scherzo nemmeno per l’economia americana, abituata si ad un mercato flessibile con ‘up and down’ continui ma non certamente di queste proporzioni.
La bufera provocata dal Coronavirus ha messo in evidenza anche i limiti di un’economia sempre rampante ma a tutto discapito della protezione dei lavoratori. E immediato è il paragone con un sistema del lavoro, sicuramente meno ‘smart’, ma molto più rispettoso dell’uomo come quello attuato nei Paesi del Vecchio Continente.
La crisi da Coronavirus si è abbattuta in tempi brevissimi sull’economia americana che ha ‘tagliato’ i posti di lavoro, ad un ritmo di 5000 unità a settimana.
Negli Stati Uniti solo le grandi aziende hanno potuto garantire lavoro ma la maggior parte del sistema ha seguito i dettami chiave dell’economia a stelle strisce: ‘se lavori ti pago e mangi, se non lavori perchè ,sono temporaneamente chiuso, i problemi sono tutti tuoi’.
Coronavirus USA: Mercato del lavoro più efficiente ma meno umano di quello europeo
Ed allora sembra che dall’altra parte dell’Atlantico il sistema europeo sia un miraggio perchè, come rileva Gabriel Zucman, professore alla Berkeley University ’i Governi pagano in parte i lavoratori che non lavorano temporaneamente. Ma nessuno perde il lavoro e alla fine della crisi le aziende li richiamano’.
Il modello in Italia è forse uno dei migliori nei confronti dei lavoratori: cassa Integrazione, reddito di cittadinanza, assegno di disoccupazione e sanità gratuita sono aspetti che fanno del sistema italiano probabilmente uno dei meno efficienti dal punto di vista economico ma sicuramente uno fra i primi dal punto di vista sociale.
Anche in Germania il sistema è molto tutelante nei confronti dei lavoratori. E il Kurzarbeit System è ritenuto una sicurezza. Durante le crisi il Governo paga ai lavoratori licenziati il salario per 12 mesi.
Un sistema analogo è in vigore nel Regno Unito dove i lavoratori vengono sostenuti dal Governo fino a quando l’azienda è in grado di ripartire.
Ai lavoratori licenziati a causa della pandemia il Governo inglese ha garantito il pagamento dell’80% del salario. Una media di 3000 dollari al mese a cui si aggiungono sostegni economici da parte delle Compagnie. Senza contare la sicurezza per la salute garantita dal Servizio Sanitario Nazionale.
Negli Stati Uniti la situazione invece è molto diversa. Dalla sanità alle garanzie del posto di lavoro. Il lavoro, quello medio basso, lo trovi abbastanza facilmente ma lo perdi altrettanto velocemente appena l’economia flette. E in questi mesi l’economia è esplosa sotto i colpi del virus.
Usa.Mercato del lavoro più efficiente ma meno umano di quello europeo
Il problema ogni giorno più evidente ha costretto il Congresso americano ad approvare una sorta di programma di protezione sul modello tedesco, il Paycheck Protection Program, che dovrebbe aiutare lavoratori e piccole attività a rimanere a galla.
La prima tranche di 350 bilioni di dollari stanziata è finita quasi subito e il Congresso americano sta pensando a varare una seconda tranche. E gli assegni tra i 600 e i 2400 dollari per ogni lavoratore licenziato a causa della pandemia hanno aiutato ma non risolto il problema.
Ma non sembra essere nemmeno questa la giusta soluzione nei confronti dei lavoratori. Il PPP rischia di dare soldi a compagnie che, in salute, avrebbero potuto sopravvivere ugualmente.
Il sistema che alcuni, pochi in verità, osservatori americani sembrano quindi prendere come modello è quello europeo. Ma la cultura americana non ama la distribuzione a pioggia di denaro pubblico ad aziende decotte.
Viene ritenuta un’inutile perdita di danaro pubblico inutile per lavoratori e aziende.
Se una Compagnia è decotta non potrà mai essere salvata.
E per dire questa verità, e additarla come una delle peggiori azioni economiche possibili, non è per caso che gli americani hanno pensato ad un esempio europeo?
Avranno mica pensato ad Alitalia?