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Usa-Cina: dialogo sì, ma disgelo no. Xi bacchetta Blinken ma vedrà anche Biden

di Redazione Esteri

Il leader cinese ha ricevuto il segretario di stato americano. Colloqui cordiali, ma le divergenze restano in larga parte insanabili. Cruciale, però, il dialogo

Il punto più positivo è proprio il fatto che Xi abbia ricevuto Blinken, non un capo di stato. Nel 2018, durante l'ultimo viaggio di un segretario di stato americano in Cina, non lo aveva fatto. A livello formale, Xi ha fatto giocare la parte del poliziotto buono a Qin Gang e quella del poliziotto cattivo a Wang Yi, mentre lui ha occupato una posizione centrale (anche fisicamente, visto che al tavolo dei lavori sedeva al centro, con Blinken e Wang ai due lati).

Xi ha comunque bacchettato gli Usa: "Nessuna delle due parti può modellare l'altra secondo i propri desideri, tanto meno privare l'altra del suo legittimo diritto allo sviluppo", ha dichiarato Xi. La Cina, ha aggiunto, "spera sempre che le relazioni Cina-Usa siano sane e stabili e che i due Paesi possano superare tutte le difficoltà e trovare il modo giusto per per andare d'accordo tra loro, caratterizzato da rispetto reciproco, coesistenza pacifica e cooperazione vantaggiosa per tutti. Si spera che gli Stati Uniti adottino un atteggiamento razionale e pragmatico", ha concluso il presidente cinese, "vengano incontro alla Cina e mettano in atto azioni per stabilizzare le relazioni e migliorare la situazione dei rapporti sino-americani".

I due giorni di incontri servono dunque quantomeno ad arrestare la spirale negativa nei legami bilaterali. Secondo gli analisti, ci vorrà molto di più perché le due parti superino la sfiducia che grava sulle relazioni, ma l'obiettivo di ricostruire una base di diplomazia di alto livello è un buon inizio. Anche perché Qin Gang ha accettato l'invito negli Stati Uniti, mentre è molto probabile che Xi Jinping vada a San Francisco per un bilaterale con Joe Biden a margine del summit Apec di novembre. Così come Janet Yellen e Gina Raimondo dovrebbero presto visitare Pechino per dialoghi su commercio e finanza.

Tutti segnali che le due parti vogliono dialogare, pur sapendo di non poter trovare accordi particolari. Si tratta comunque di un requisito fondamentale per evitare che incidenti come le collisioni sfiorate tra jet e navi delle scorse settimane si possano trasformare in un conflitto più serio.