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Fibrillazione atriale, una innovativa soluzione made in Italy
Il protocollo terapeutico EX-RER AF attuato grazie a una tecnologia chiamata Radio Electric Asymmetric Conveyer (REAC): lo studio pubblicato su Cureus firmato dall’Istituto Rinaldi Fontani di Firenze
Fibrillazione atriale, una innovativa soluzione made in Italy
La cura della fibrillazione atriale ha a disposizione un’innovativa soluzione non invasiva grazie ad una tecnologia made in Italy capace di riorganizzare l’attività elettrica del cuore, senza farmaci né interventi chirurgici, e che sfrutta la tecnologia dei debolissimi campi radioelettrici concentrati asimmetricamente.
Accanto al tradizionale repertorio di terapie va profilandosi un approccio innovativo, un protocollo terapeutico denominato EX-RER AF (sta per «Riprogrammazione Radio Elettrica Esterna per la Fibrillazione Atriale») e che viene attuato grazie a una tecnologia tutta italiana chiamata Radio Electric Asymmetric Conveyer (REAC): è una strategia, in estrema sintesi, che ottimizza l’attività elettrica ed elettrometabolica delle nostre cellule attraverso dei debolissimi campi radioelettrici concentrati asimmetricamente.
È bene precisare che a differenza delle altre tecniche di stimolazione cardiaca, che si basano sulla somministrazione di impulsi diretti, la tecnologia REAC segue un principio del tutto nuovo: invece di applicare stimoli esterni, agisce, grazie ai suoi segnali, sulla distribuzione dei flussi ionici, ossia sulle correnti di particelle cariche, così essenziali per la comunicazione tra le cellule, riequilibrando quelle alterate che contribuiscono a generare e sostenere il disturbo alla base della Fibrillazione Atriale.
Fibrillazione atriale, lo studio pubblicato su Cureus
Lo studio è stato pubblicato su Cureus – Journal of Medical Science (dicembre 2024) e reca la firma dell’Istituto Rinaldi Fontani di Firenze, fondato dai dottori Salvatore Rinaldi e Vania Fontani, che hanno messo a punto la tecnologia REAC già nel 1987.
Durato tre anni, ha coinvolto 20 pazienti con diagnosi di fibrillazione atriale parossistica (varietà contrassegnata da episodi intermittenti che di solito durano meno di 7 giorni, di solito minuti o ore). I partecipanti hanno seguito un trattamento mensile per un anno. La procedura è semplice: sull’area precordiale del torace, corrispondente alla parte anteriore del cuore, si posiziona la sonda del dispositivo REAC, programmato per modulare in modo mirato e sicuro l’attività bioelettrica cardiaca. Questo intervento, in definitiva, aiuta a stabilizzare la rete di conduzione del cuore (cioè le vie anatomiche percorse dagli impulsi nervosi), migliorando la funzione elettrica della pompa vitale e arginando i sintomi della fibrillazione.
I risultati? A dir poco promettenti: la gravità dei disturbi, misurata attraverso i criteri dell’European Heart Rhythm Association, si è ridotta significativamente (da 3,1 a 1,8). Prima del trattamento, la maggior parte dei pazienti mostrava sintomi moderati o gravi; alla fine del percorso terapeutico, metà dei soggetti non accusava più disagi, mentre gli altri hanno evidenziato un inequivocabile miglioramento. Anche nella qualità della vita il cambiamento è risultato nettamente favorevole: i questionari specifici hanno rilevato un incremento del 34,4% (da 58 a 78) nei punteggi medi relativi alla salute generale, alla vitalità e al benessere emotivo, con un globale impatto positivo sui diversi aspetti della vita quotidiana. Uno dei principali vantaggi del trattamento EX-RER AF è la sua eccellente sicurezza. Nessun paziente ha riportato effetti collaterali durante lo studio, e l’alto tasso di adesione (100%) evidenzia quanto il trattamento sia stato ben tollerato.
Rinaldi: "Un importante passo avanti per soluzioni non invasive"
“Lo studio rappresenta un importante passo avanti nella ricerca di opzioni non invasive per la cura della fibrillazione atriale, aprendo la strada a nuove possibilità terapeutiche. Tuttavia, questi risultati, sebbene promettenti, sono solo un punto di partenza. È necessario condurre ulteriori ricerche su popolazioni più ampie e diversificate per confermare i benefici dichiara Salvatore Rinaldi, cofondatore dell’’Istituto Rinaldi Fontani. “Se le promesse verranno mantenute, l’EX-RER AF potrebbe trasformare il modo in cui viene affrontata la fibrillazione atriale, offrendo un’originale soluzione curativa a milioni di pazienti nel mondo” – conclude.
Che cos'è la fibrillazione atriale
La fibrillazione atriale è un’aritmia cardiaca, caratterizzata da una stimolazione caotica e disorganizzata degli atri, le due camere superiori del nostro cuore: anziché battere con regolarità arrivano a compiere tra le 400 e le 600 contrazioni al minuto. È un disturbo del ritmo tra i più comuni e si riscontra spesso nei cuori già compromessi da patologie, ma non è raro che interessi anche persone anziane in assenza di anomalie cardiologiche evidenti. E, sebbene meno di frequente, può colpire pure individui giovani senza segni di cardiopatia. In Italia, questa condizione coinvolge oltre 600 mila persone, prevalentemente uomini, con circa 50 mila nuovi casi diagnosticati ogni anno. I disturbi? Le palpitazioni (in altre parole, “sentiamo” il nostro cuore pulsare con intensità), una certa difficoltà a concentrarsi, il fiato corto, la facile affaticabilità, una minore tolleranza allo sforzo. Ma, fastidi fisici a parte, il punto cruciale della questione è che questa anarchia del cuore va affrontata seriamente, perché può esporre il cervello al rischio di subire un ictus.