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Al castello di Malcesine "Fish and Trento Doc"

@Andrea_Radic

Mercoledì 14 settembre 2016, dalle 19.30 fino alle 24.00, l’affascinante rocca medievale sul Lago di Garda farà da cornice a “Fish&TrentodocSparklingWine

FISH AND TRENTODOC SPARKLING WINE
IL 14 SETTEMBRE, AL CASTELLO MEDIEVALE DI MALCESINE,
UNA SERATA DI SOLIDARIETÀ CON CIBO, TRENTODOC, MUSICA


 

Mercoledì 14 settembre 2016, dalle 19.30 fino alle 24.00, l’affascinante rocca medievale affacciata sul Lago di Garda farà da cornice a “Fish&TrentodocSparklingWine”, accogliendo gli ospiti con un percorso enogastronomico che vedrà le bollicine di montagna Trentodoc incontrare i sapori del pesce di lago e un menù composto da tre proposte, ispirate ai pescati più importanti dell’area.

Il menù sarà accompagnato da un’etichetta di tutte le 45 case spumantistiche associate all’Istituto Trento Doc e all’interno del Castello verranno allestite 3 isole: “Cavedano”, “Trota” e “Sarda”, dove sarà possibile degustare “Polpettine di Cavedano su letto di verdurine”, “Risotto alla Trota di Lago” e “Sarda en Saor e Carbonera”. A fianco, con il supporto dei sommelier, le tre isole Trentodoc e, a
fare da cornice, musica dj set e una vista mozzafiato sul Lago di Garda.

L’Assessorato al Turismo del Comune di Malcesine promuove questa serata in collaborazione con l’Istituto Trento Doc e la fattiva partecipazione dell’Associazione Pizzerie e Ristoranti di Malcesine, a favore delle popolazioni colpite del terremoto del 24 agosto scorso in Centro Italia: l’intero incasso (l’ingresso è di 20 €), sarà devoluto alla Croce Rossa Italiana e destinato all’aiuto delle zone ferite dal sisma (le notizie sulla donazione verranno pubblicate sul sito del Comune di Malcesine “comunemalcesine.it” e “trentodoc.com”). 

In caso di maltempo la serata verrà rinviata al 16 settembre 2016.

Trentodoc, bollicine di montagna
La sua storia iniziò nei primi anni del ‘900 con Giulio Ferrari, studente all’Imperial Regia Scuola Agraria di San Michele, che dopo numerosi viaggi-studio in Francia, di rientro a Trento e per primo, nel cuore della città, diede il via alla sua produzione di metodo classico: piccola, ma di elevata qualità.  Da allora molti lo seguirono, fino al riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata “Trento” nel 1993, come prima in Italia riservata a un metodo classico. Trentodoc oggi unisce 45 produttori, è una realtà in costante crescita e ogni casa spumantistica persegue la sua personale filosofia, conferendo a questo metodo classico sfumature diverse, adatte a ogni gusto, occasione e abbinamento. Con un unico comun denominatore: la qualità.
Le viti adatte a diventare Trentodoc, prevalentemente coltivate a pergola trentina, crescono ad altitudini comprese tra i 200 e gli 800 metri, con un clima caratterizzato da notevoli escursioni termiche fra giorno e notte; viti e uva che una volta diventate vino, gli conferiscono come tratti distintivi eleganza, freschezza e persistenza. Trentodoc può anche fregiarsi oggi di una “carta di identità” che certifica la sua origine e il suo legame con il territorio, frutto di una ricerca della Fondazione Mach di San Michele all’Adige, in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura e con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.
La qualità di Trentodoc “Bollicine di montagna” è affidata al disciplinare di produzione, che fissa rigidi canoni e controlli lungo tutta la filiera. Le uve dalle quali si ottiene sono Chardonnay, il cui vitigno è uno dei più coltivati in provincia (circa 26% della superficie vitata), Pinot nero, il Pinot bianco e Pinot meunier. La vendemmia è svolta manualmente e il “vino base” è affidato a una lenta maturazione in bottiglia, che varia da un minimo di 15 mesi a un minimo di 36 per la riserva ma arriva fino a 10 anni sui lieviti per i Trentodoc più raffinati ed evoluti.
Il marchio collettivo Trentodoc nasce nel giugno del 2007, al termine di un percorso che ha coinvolto rappresentati del mondo produttivo, delle istituzioni (in primis la Provincia Autonoma di Trento e Trentino Marketing) e la Camera di Commercio di Trento. Le due “O” contenute nel marchio, vogliono simboleggiare il gesto del “remuage”, tipico del metodo classico.
Ad occuparsi della promozione del marchio è l’Istituto Trento Doc, fondato nel 1984 che rappresenta oggi 45 case spumantistiche trentine.

Dal 2016 e per le prossime tre edizioni, Trentodoc sarà partner di AIS – Associazione Italiana Sommelier – nell’ambito del Concorso che assegna il titolo di Miglior Sommelier d’Italia e il premio Trentodoc. Il Concorso candida il vincitore alle finali mondiali del più preparato comunicatore del vino.