Alghe spazzine e DNA del cibo: nuove frontiere della ricerca in agricoltura
Sono solo alcune delle nuove frontiere di ricerca in agricoltura sulle quali si muove l’istituto “Spallanzani”
Agricoltura, le nuove frontiere della ricerca:
dalle micro alghe “spazzine” al DNA del cibo
Dalle micro alghe “spazzine” che abbattono l’inquinamento nei reflui zootecnici ai cosmetici a base di uva e vino, fino al DNA per la tracciabilità degli alimenti. Sono solo alcune delle nuove frontiere di ricerca in agricoltura sulle quali si muove l’istituto “Spallanzani”, la cui sede operativa si trova a Rivolta d’Adda (Cremona) e che oggi ha celebrato a Milano, al Pirellone, i 75 anni della fondazione. “Senza ricerca non c’è sviluppo economico ed è strategica la collaborazione con enti e istituzioni per raggiungere sempre migliori risultati” ha spiegato Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia e Presidente dello Spallanzani.
L’istituto occupa una squadra di 30 persone, fra ricercatori, tecnici e personale ausiliario, gestisce laboratori all’avanguardia (dalla criobiologia alle colture cellulari), un moderno impianto di acquacoltura (per lo studio della micro alghe in funzione anti inquinamento) e settori dedicati alla cosmetologia, alla genetica molecolare e allo studio delle proteine. “Ormai – spiega Prandini – lo Spallanzani ha allargato il proprio campo di ricerca in modo da poter rispondere alle esigenze di tutti i settori ed è in grado di schierare competenze e professionalità per attività a livello nazionale. Crediamo nel valore della conoscenza e della difesa dell’ambiente. Infatti siamo anche coinvolti in attività di tipizzazione genetica di diverse specie: dai mammiferi ai pesci fino alle api”.