"Cibi Tempestosi" le nuove abitudini alimentari con ironia
Secondo un sondaggio Eurispes contenuto nel Rapporto Italia 2016, il 7,1% degli italiani si dichiara vegetariano
Secondo un sondaggio Eurispes contenuto nel Rapporto Italia 2016, il 7,1% degli italiani si dichiara vegetariano e il loro numero è in lieve aumento. La quota dei vegani, pur essendo una minoranza della popolazione, nel 2016 raggiunge l'1%.
Sommando le due pratiche alimentari (la dieta vegetariana e quella vegana), l'8% circa degli italiani dice no alle proteine animali. Dal 2010 i consumi di carne diminuiscono costantemente del 5% l’anno, mentre si assiste ad un incremento esponenziale dei prodotti classici dei “menu vegetariani”, come ad esempio l’aumento del 17% nel 2015 della vendita di latte di soia, riso o mandorla e la crescita a doppia cifra di zuppe di verdura pronte (38%).
Le ragioni hanno a che fare con la salute e il benessere (46,7%) e la sensibilità nei confronti degli animali (30%), la tutela ambientale (1%).
Alla luce di questi dati l’Italia risulta, insieme alla Germania, uno dei Paesi più vegetariani della UE.
Esiste inoltre una patologia ossessivo-compulsiva, chiamata Ortoressia. In base a recenti dati diffusi dal Ministero della Salute, sarebbero oltre 3 milioni gli italiani con disturbi alimentari e di questi circa il 15% soffrirebbe di questo disturbo, con una netta prevalenza degli uomini (11,3%) rispetto alle donne (3,9%). Un’indagine promossa da Nutrimente, associazione per la prevenzione, la cura e la conoscenza dei disturbi del comportamento alimentare, condotta su circa 1200 italiani tra uomini e donne di età compresa tra i 18 e i 65 anni e realizzata con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) attraverso un monitoraggio online sui principali social network, blog, forum e community dedicate, ha voluto indagare il rapporto degli italiani con il cibo. L’ortoressico sviluppa una vera e propria fobia per i cibi considerati pericolosi: questa ossessione porta ad una dieta molto restrittiva e all’isolamento sociale. È come se il cibo “sano” diventasse una missione morale e tutte le altre sfere di vita passassero in secondo piano. Le «fissazioni» più comuni che contraddistinguono l’italiano-medio a rischio ortoressia sono: pianificazione dei pasti, tempo trascorso al supermercato, pensiero ossessivo del cibo. Le città italiane dove questa patologia rischia di diffondersi a macchia d’olio sono queste: al primo posto si colloca Milano (33%), poi Roma (27%) e al terzo posto Torino (21%).
È proprio da una riflessione intorno agli stili alimentari attuali che muove le sue mosse la campagna #Cibitempestosi: un nuovo e attuale progetto digital ideato da Armando Testa e Testa Digital Hub per Ponti, la storica marca italiana leader dell’aceto.
Ponti è una famiglia che da 150 anni fa e 5 generazioni del gusto la sua missione, unendo la grande tradizione italiana del buon cibo con la ricerca di gusti innovativi, talvolta ispirata anche a culture lontane. Anticipare le tendenze, interpretare le preferenze e innovare nel settore per proporsi sul mercato in una maniera sempre attuale, nuova e con prodotti di grande qualità. Questa volta l'azienda di Ghemme ha voluto puntare la sua campagna digital su un tema di attualità molto sentito e in costante crescita: a tavola le scelte alimentari rischiano di allontanare le persone contrapponendole a tal punto da rendere complicato un dialogo e uno scambio di vedute. E se provassimo a “fare il sapore e non la guerra”? È questo l’invito di Ponti, che si propone come l’ingrediente adatto per mettere tutti d’accordo.
Ponti vuole ribadirlo, con il tocco delicato e ironico che contraddistingue la sua comunicazione. Tina Fioren, Al Dente, Bro' sono solo alcuni "ambasciatori" delle varie filosofie alimentari (ognuno di loro incarna una specifica tendenza alimentare) che prendono vita nei fumetti realizzati da Inkymind che personificano alcune delle principlai filofie alimentari dle momento
#Cibitempestosi è una grande operazione digital che per 5 mesi vuole portare sulla tavola sorrisi, ricette e una sana cultura alimentare, promuovendo la riflessione su questo tema.