Food
Cinque ristoranti di charme della community Teritoria da provare
Gli Chef che hanno partecipato al Gardica Gourmet Festival e i loro ristoranti pluripremiati
5) Ristorante Il Nazionale dello Chef Fabio Ingallinera – Relais Il Nazionale (Vernante, CN)
Torniamo a nord per l’ultima proposta di questo speciale, che vogliamo sperare essere solo un inizio in vista di molti altri suggerimenti enogastronomici. Un’atmosfera accogliente, lussuosa ma dal tipico stile di montagna caratterizza lo splendido Relais Il Nazionale, tra le strutture Teritoria che consiglieremmo di visitare proprio in questo periodo: lo gestisce la famiglia Macario, per cui rappresenta un felice traguardo dopo 150 anni di esperienza e professionalità nel settore alberghiero. Ad oggi si sono succedute sette generazioni, che hanno saputo portare con sé da una parte la tradizione e le antiche storie di montagna, dall’altra l’innovazione, il progresso e la tecnologia moderna: questa fusione vincente ha permesso al Relais Il Nazionale di divenire un punto di riferimento nel Parco Naturale delle Alpi Marittime e nelle Langhe, celebri non soltanto per la loro bellezza tutta da scoprire, ma anche per la produzione del Barolo e del Barbaresco. Alla squadra di famiglia si è aggiunto il giovane Fabio Ingallinera, oggi Executive Chef dello stellato Ristorante Il Nazionale: “Io e Christian Macario ci siamo conosciuti per caso. Avevo già lavorato in Piemonte all’Antica Corona Reale e, dopo un’esperienza di due anni al The Ashbee Hotel di Taormina, ho deciso di tornare al nord. Ci siamo parlati, mi ha illustrato il progetto e io ho accettato la sfida. Da lì siamo partiti e giorno dopo giorno, insieme alla famiglia Macario e ai ragazzi del Nazionale, abbiamo consolidato tutto questo”.
Il ristorante si presenta con un arredamento basato sul legno: nei tavoli, nel soffitto con le travi a vista, nelle sedie, nel parquet e nell’arredamento. Chic e sofisticato, vede come suoi punti di forza la stagionalità e la sostenibilità, riducendo al massimo l’impatto ambientale senza però dimenticare la tradizione, che qui prosegue dal lontano 1869. “La nostra cucina trae ispirazione dalla tavolozza straordinaria delle nostre montagne, dalle storie e dalle persone che le hanno vissute e che continuano a farlo – ci racconta Fabio, che è ormai uno Chef stellato apprezzato in tutto il Paese, anche grazie agli eventi esterni come il Gardica Gourmet Festival, ai quali partecipa spesso – Ogni piatto che serviamo è una celebrazione della nostra eredità gastronomica, rivisitata con rispetto e passione”. Ci spiega anche che il suo tocco si caratterizza per una speciale memoria gustativa, che deriva dalle sue origini catanesi: “Nonostante questa memoria sia molto presente, rimane sempre celata a sostegno di un territorio ricchissimo di materie prime. Trovo questo aspetto interessante, perché la cucina occitana ha dei tratti provenzali e quindi mediterranei: nei miei piatti si notano infatti note sapide e acide importanti”.
Dando una sbirciatina al menù, colpiscono subito i piatti tipici della montagna, che ben si addicono allo splendido contesto in cui sorgono ristorante e relais: il caponèt – ovvero cappone bollito, tuma e acciughe –, il coq au vin, la cacciatora, il brodo, il cervo, la polenta con il cinghiale, la lepre o le frattaglie di selvaggina. Dunque la carne come ingrediente chiave, affiancato da verdure di stagione. La portata che lo Chef Ingallinera consiglierebbe ai suoi ospiti? “Castelmagno e Pepe. Questo piatto rappresenta fortemente la nostra idea di cucina tecnica a supporto della materia prima e non viceversa. Si tratta di mezze maniche cotte con un brodo di Castelmagno d’alpeggio 2019, terminate con pepe nero tellicherry e cardamomo nero. L’idea era quella di proporre un cacio e pepe di montagna, così l’abbiamo fatto usando un formaggio tipico delle nostre valli. La stagionatura importante del Castelmagno e le spezie rendono questo piatto ricco di note sapide e particolarmente aromatiche”. Non resta che assaggiarlo.