Food
I fast food stanno scomparendo: i casi di Burger King e Subway
Stanno chiudendo grandi catene come Burger King, Subway e Red Lobster
I fast food faticano a reggere i cambiamenti avvenuti di recenti a partire dall'inflazione fino all'aumento del salario per i dipendenti e nuovi trend di consumo
La pandemia di Covid, complice anche l'impossibilità di uscire di casa e la solitudine, aveva ridato slancio alle catene di fast food ma oggi la domanda di cibo d'asporto da "prendere e portare via" in tempi rapidi sta diventato sempre più ristretta. Questo vale per tutti, non solo per quelle aziende che non sono riuscite a star dietro ai nuovi gusti degli utenti. La conferma arriva dal fatto che diverse attività hanno chiuso, come riportato da diversi quotidiani statunitensi.
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Street.com sottolinea come 400 Burger King e almeno 48 Subway avrebbero dichiarato bancarotta. Colpa dell'aumento dell'inflazione, nuovi trend di consumo, scelte strategiche per abbassare i costi e l'aumento salariale per i dipendenti, soprattutto in California. In questo Stato viene imposto un pagamento minimo di 20 dollari all'ora per i ristoranti con almeno 60 sedi a livello nazionale. Il peso di questi fattori si è fatto sentire soprattutto per quelle realtà che non hanno la formula drive e non prevedono servizi d'asporto o delivery.
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Alcuni comunque sopravvivono come McDonald's e Starbucks, che hanno aggiunto "nuove offerte di valore ai loro menu" ma non è detto che con la standardizzazione del gusto, afferma Gamberorosso.it, possano riuscirci anche in futuro.
Emblematico il caso di Red Lobster, la più grande catena di ristoranti di pesce al mondo, che ha presentato la dichiarazione di fallimento a maggio. Nei mesi scorsi erano state chiuse ben 93 sedi in tutto il Paese e anche alcune in Canada. I debiti non avrebbero permesso all'azienda di pagare i fornitori nel lungo termine.