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Passata di pomodoro al supermercato, come sceglierla? Occhio al colore
Gli italiani sono grandi consumatori di sugo al pomodoro. Ma spesso orientarsi nella scelta migliore e più di qualità non è facile. Ecco allora alcuni consigli
Come scegliere la passata di pomodoro al supermercato: occhio all'etichetta e al colore
La passata di pomodoro è un must della cucina italiana, onnipresente nelle nostre dispense. Un ingrediente jolly, che permette di preparare in qualsiasi momento un gustoso piatto di pasta e un’infinità di altre ricette. Anche all’ultimo minuto, quando non si hanno a disposizione altri ingredienti, con la passata si risolvono pranzi e cene di ogni tipo, dalla pizza alla carne, senza fare brutte figure. A patto però che sia di qualità. Questa, infatti, è una caratteristica imprescindibile per uno degli alimenti più consumati dagli italiani.
C’è chi la fa a livello domestico, proprio in questo periodo, conservandola in bottiglie di vetro da usare nel corso dell’anno, chi invece la acquista semplicemente al supermercato, magari orientandosi verso quelle in offerta o con i nomi più blasonati. Il prezzo (elevato) o il marchio non sono necessariamente sinonimo di qualità. Come orientarsi allora nella giungla della grande distribuzione per scegliere il prodotto migliore possibile? Di seguito tutti i consigli per uscirne indenni e portare a casa una passata di qualità, sebbene non prodotta con le proprie mani.
Così come per tutti gli alimenti, anche in questo caso possono esserci passate qualitativamente più o meno buone, così come più o meno fresche e di recente produzione. Per quanto una passata, per essere tale, in base a una normativa del 2004 deve essere ottenuta obbligatoriamente da pomodori freschi. In caso contrario troveremmo una più generica indicazione “preparato per sugo”. Non proprio la stessa cosa. Attenzione quindi a cosa compare scritto in etichetta.