Food
#pizzaUnesco, la petizione viaggia da Napoli a New York
Sostenere l'arte della pizza italiana nel mondo. Alfonso Pecoraro Scanio per #pizzaUnesco
La pizza italiana si sa, è famosa in tutto il mondo. Vanta molte imitazioni. Anche troppe. Per questo motivo l'iniziativa #pizzaUnesco a sostegno della candidatura dell'Arte dei pizzaiuoli napoletani a Patrimonio culturale immateriale dell'UNESCO, lanciata nel 2014, sulla piattaforma di petizioni on-line Change.org, è particolarmente importante.
La è stat a lanciata dal Presidente della Fondazione UniVerde Alfonso Pecoraro Scanio, già Ministro delle Politiche Agricole e dell’Ambiente, con il sostegno dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani, della Coldiretti, del Napoli Pizza Village e di tante altre realtà. Testimonial d’eccezione è Jimmy Ghione.
Oltre 1,7 milioni di sostenitori da oltre 90 Paesi — tra cittadini, personalità, istituzioni, imprese ed esponenti della società civile, in Italia e nel mondo — hanno già aderito, sia su Change.org sia con la raccolta firme mondiale, alla petizione #pizzaUnesco che chiede questo riconoscimento.
Dal “Napoli Pizza Village” 2014 alle spettacolari iniziative all’ONU di New York, all’Unesco di Parigi, alle Olimpiadi 2016 di Rio de Janeiro fino alla Prima e alla Seconda Settimana della Cucina Italiana nel mondo (quest'ultima, si svolgerà a novembre 2017) e oltre: l’Arte dei pizzaiuoli napoletani è la candidatura ufficiale dell’Italia che tutela il made in Italy e difende la cultura di una intera comunità.
Entro fine novembre, l’obiettivo è quello di raccogliere, con la World Petition, 2.000.000 di firme da cittadini di 100 Paesi del mondo e soprattutto ottenere la vittoria finale quando, nella prima settimana di dicembre, il Comitato Intergovernativo per la Salvaguardia del Patrimonio culturale immateriale UNESCO sarà chiamato a decidere.
Per firmare: change.org/pizza