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Valpolicella, Gioè 2013 "annata rivoluzionaria". Luciano Begnoni: così nacque nel 1964. Video
Santa Sofia: ecco la nuova edizione del Giòè (che segna una rivoluzione). Luciano Bergognoni racconta come lo creò suo papà nel '64. E poi... Video, foto e news
Gioè guarda al futuro: ecco la 19°annata del grande Amarone della Valpolicella DOCG Classico
Arriva la 19esima annata del Gioè, il grande Amarone della Valpolicella DOCG Classico che segna un cambiamento: il Gioè 2013 evolve in freschezza e bevibilità sulla scia della recente filosofia enoculturale della storica cantina. Vediamo tutti i dettagli e il racconto del patron di Santa Sofia, Luciano Begnoni, che svela come nacque nel 1964 da un'intuzione di suo papà Giancarlo.
Così è nato il Gioè: il racconto di Luciano Begnoni
Luciano Begnoni racconta come suo papà Giancarlo nel 1964 creò il Gioè il grande Amarone della Valpolicella DOCG Classico. "Aveva una botte che era particolarmente riuscita ed era combattuto nel venderlo come un Amarone classico. Disse 'ne fece una riserva, gli dò un'altra connotazione'. Da lì è nato il Gioè"
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Luciano Begnoni e la "Missione Santa Sofia"
Luciano Begnoni, "è partito con una missione: trasmettere Santa Sofia nel mondo", spiega Chiara Guardini (Ufficio Comunicazione e Ospitalità). "Lui voleva portare il messaggio di suo padre, della sua famiglia nel mondo", sottolinea. "Tenete conto che quando ha iniziato a lavorare nell'azienda aveva 19 anni ed era astemio. Adesso se lo sentite vi dirà che ha più amarone nel sangue che sangue puro", racconta sorridendo.
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Gioè, il grande Amarone della Valpolicella DOCG Classico: ecco la 19esima annata
Torna in una nuova veste uno dei vini più prestigiosi, complessi ed eleganti, da sempre una delle migliori espressioni di Santa Sofia in Valpolicella: il Gioè, un Amarone opulento e di grande concentrazione che si distingue nella linea Valpolicella della storica cantina, per capacità di maturazione e per il lungo affinamento sia in botte piccola che botte grande. La vendemmia 2013 risulta perfetta per dare al vino una nuova direzione: un’estate caldissima e lo sbalzo termico tra giorno e notte in autunno hanno regalato ai vini note aromatiche intense e un alto livello di acidità, favorendo l’eleganza e rendendoli perfetti per crescere ed evolvere nel tempo.
Gioè, la grande eleganza dell’Amarone della Valpolicella firmata Giancarlo Begnoni
E’ il 1964 quando Giancarlo Begnoni, padre di Luciano attuale patron della cantina, ha l’idea di un nuovo vino: un Amarone superiore, opulento, un autentico vino da meditazione che si distinguesse per eleganza nei profumi e morbidezza nel gusto. Nasce così Gioè, da sempre potente, di grande struttura, destinato a maturare ed evolversi negli anni. Dai filari più vocati del Cru Montegradella, il Gioè viene vinificato solo nelle annate migliori, quando le condizioni stagionali e microclimatiche risultano favorevoli alle uve da appassimento. Le uve del Gioè vengono appassite infatti per circa 100 giorni, per poi procedere alla macerazione in acciaio per altri 30 giorni.
Luciano e Giancarlo Begnoni
Lo aspettano altri 42 mesi tra botti piccole di rovere di Slavonia e barriques di rovere francese di media tostatura. Completano 4 anni in bottiglia e se ben conservato, può evolvere per oltre 10 anni. Raffinato e complesso al naso e al palato, l’Amarone Gioè si presenta di colore rubino intenso con profumi di ciliegie, marasche sotto spirito e fichi secchi uniti ad una marcata nota di cioccolato fondente, pepe bianco e spezie. Al gusto esprime tutta la sua potenza, con una trama tannica vivace e la tipica mineralità, che donano lunga e piacevole persistenza.
Il nuovo Gioè
L’Amarone Gioè 2013 è oggi sinonimo di quel rinascimento enoculturale che la famiglia Begnoni ha portato nel territorio. A partire dall’annata 2013, Gioè si presenta rinnovato, di una freschezza e piacevolezza ideale per momenti di convivialità, per accompagnare una cucina raffinata ma anche tradizionale – valori che riflettono perfettamente l’attuale identità di Santa Sofia, riconoscibile in tutta la linea Valpolicella. L’annata 2013 è caratterizzata da una maggiore vivacità, che rende essenziale la presenza del frutto in questo vino destinato ad evolvere nel tempo. Eleganza e opulenza sono tratti permanenti, grazie a Corvina, Corvinone e Rondinella da appassimento coltivati nei tre ettari destinati al Gioè, perfetti per esposizione e grande mineralità. Ed è proprio da qui che nasce quel grande equilibrio tra concentrazione del frutto e sapidità, quel piglio acido vivido che identifica il terreno della parcella del Gioè.
“Da sempre Santa Sofia è sinonimo di immediatezza ed eleganza, anche per vini più complessi e strutturati, ma soprattutto di identità territoriale” dice Luciano Begnoni, patron di Santa Sofia, “Per questo il frutto, nella sua espressione più matura, torna ad essere il protagonista, rappresentando la nobiltà della vigna. Non cambia il percorso di affinamento: in cantina poi il vino sosta ancora nella botte grande e piccola di rovere per 42 mesi, per poi riposare per altri 4 anni in bottiglia.”
Dai filari soleggiati di Montegradella, in Valpolicella Classica
Dal veneto “gradela”, la graticola usata per cucinare sul fuoco vivo del caminetto, nasce “Montegradella”. Vitigni autoctoni di Corvina, Corvinone e Rondinella che godono appunto di perfetta esposizione al sole, ottima escursione tra il giorno e la notte e buona ventilazione: l’ideale per una buccia dell’acino più spessa e quindi all’appassimento.
Luciano Begnoni e i figli
Sorgono qui i 3 ettari di filari dedicati dal 1964 all’Amarone Gioè – coltivati a pergola veronese su terreni parzialmente calcarei, vulcanici, con presenza di argilla che regalano buona acidità al vino. Caratteristiche necessarie e funzionali alla produzione di un vino da appassimento come il Gioè, destinato a lunghi affinamenti, longevo, autentico racconto del meglio della Valpolicella Classica.