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Allarme ANBI: la crisi idrica cambia l'habitat del NordEst italiano

di Redazione

Vincenzi (ANBI): "Quanto sta accadendo al Nord incide sull’economia dei territori, fortemente legati alle attività del settore primario"

Nel Lazio, il fiume Tevere resta stabile sui livelli della scorsa settimana e l’Aniene, pur tra forti escursioni di portata, torna in linea con la media storica; crescono vistosamente i livelli di Liri e Sacco. Torna la neve sulle cime delle montagne romane e reatine oltre che a Campo Catino ed a Campo Staffi, in provincia di Frosinone. In continuità con quanto accaduto lo scorso anno, le località costiere a Nord di Roma (Ladispoli, Cerveteri, Tarquinia) continuano ad essere le più siccitose (con cumulate tra mm. 91 e mm. 114 dal 1° Gennaio scorso).

In Abruzzo, abbondanti nevicate hanno investito Campo Imperatore, mentre in Molise torna a crescere il fiume Volturno, che mantiene lo stesso andamento anche in Campania, così come Sele e Liri-Garigliano. In Puglia, dopo un mese di marzo già ricco di pioggia sulla penisola salentina, entroterra foggiano ed alcune località baresi, la recente perturbazione ha contribuito a rimpinguare i volumi trattenuti dalle dighe regionali (+ 9 milioni di metri cubi questa settimana e + mln. 13,34 sul 2022). Infine, in Basilicata, complici le abbondanti precipitazioni che hanno investito la regione, si registra l’exploit degli invasi (+mln. mc.14), che riportano il surplus sul 2022 a 10 milioni di metri cubi (fonte: Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale).