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Nate tartarughine Caretta Caretta. Choc tartarughine. Foto
Nate tartarughine Caretta Caretta
Nate tartarughine Caretta Caretta. Choc tartarughine.
L’Italia è lo stivale delle tartarughine. Fanno sempre più fatica a trovare una spiaggia libera in cui deporre le uova, ma la nostra penisola, nelle calde spiagge del meridione, è ancora un luogo ricco di siti di nidificazione dove la tartaruga comune (Caretta caretta) è capace di stupirci con schiuse straordinarie come quelle avvenute a Porto Palo di Menfi. Nessuno sapeva dell’esistenza di quel nido. Fra lo stupore dei bagnanti, è avvenuta la schiusa delle uova che un paio di mesi fa, indisturbata, una tartaruga marina aveva deposto sotto la sabbia. Dalla sabbia sono cominciate a spuntare decine e decine di tartarughe marine appena nate della specie Caretta caretta.
Nessuno sapeva dell’esistenza di quel nido. Comincia così - scrive http://www.improntaunika.it - la corsa dei volontari del WWF che a Menfi già avevano individuato un primo nido e che per questo motivo si stavano preparando. Grazie al tempestivo Intervento dell’assessore comunale Rossella Sanzone è stata subito avvisata la Guardia Costiera e la Ripartizione Faunistica, mentre da Siculiana sI sono recati a Menfi per sostenere il volontario locale Dylan Peletti, i volontari che nel campo di Torre Salsa, provenienti da tutta Italia, stavano svolgendo il loro turno di vacanza-volontariato, insieme al Direttore della Riserva, Girolamo Culmone. Sono state messe in atto immediatamente tutte le operazioni necessarie a rendere sicuro Il sito.
Il presidente del WWF Sicilia Area Mediterranea, Giuseppe Mazzotta, si e messo in azione per organizzare di al meglio i cittadini di Menfi che si sono resi disponibili ai turni di vigilanza del nido. Inizia adesso, infatti, un periodo Importante nel quale con grande probabilità nasceranno dallo stesso nido altre tartarughine. Anche a Siracusa tra la sorpresa generale, un nido di tartaruga marina si e schiuso Tra Gli ombrelloni e lo stupore dei bagnanti del lido Rivarella, anche li’ sono presenti i volontari del WWF.
Le tartarughine dal nido raggiungono le onde attirati dalla maggiore luminosità dell’acqua, nascono di notte per sfuggire meglio ai predatori. Per tre giorni nuotano ininterrottamente allontanandosi dalla pericolosa costa dove i predatori (compresi i gabbiani) sono più numerosi. Per loro comincia un primo periodo di vita pelagica, in mare aperto, dove si nutrono di animali in superficie come le meduse. Soltanto in seguito dopo un periodo di vita al largo, che varia da pochi anni fino a più di dieci, si spostano su di un’area a basso fondale nella quale si nutriranno di prede come granchi e ricci. In quest’area resteranno per tutta la vita, eccetto durante le migrazioni riproduttive.