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Cop26, Johnson: "Ancora tanto lavoro da fare, ma sono cautamente ottimista"
Il premier britannico e il Santo Padre hanno dichiarato, da parte loro, le prime reazioni sui risultati della Conferenza di Glasgow
Inoltre, l'obiettivo di erogare 100 mld di dollari l'anno ai Paesi più vulnerabili per favorirne la transizione verde verrà raggiunto "nel 2023, ma spingiamo per raggiungerlo prima, nel 2022. Un grande impegno è arrivato dal Giappone, ma servono ulteriori azioni da altri Paesi" per raggiungerlo. "Manterremo la pressione".
Su questo argomento, la cosa "più importante che l'India ha detto è che vogliono decarbonizzare gran parte del loro sistema energetico: è un impegno massiccio, enorme. Se lo metteranno nel loro Ndc (Nationally Determined Contribution, ndr) sarà ancora più potente", continua il premier britannico nel corso della conferenza stampa. L'India prevede di tagliare l'intensità di emissioni climalteranti del suo sistema energetico del 65% entro il 2030, rispetto ai livelli del 2005, riporta l'Hindustan Times.
Ma a dire la sua non solo il numero uno inglese Boris Johnson, ma anche il Santo Padre, Papa Bergoglio. “Le ferite portate all'umanità dalla pandemia da Covid-19 e dal fenomeno del cambiamento climatico sono paragonabili a quelle derivanti da un conflitto globale". Lo sottolinea Papa Bergoglio nel messaggio, letto a Glasgow dal Segretario di Stato Vaticano card. Pietro Parolin. Bergoglio dice che gli obiettivi fissati negli Accordi di Parigi, non ancora attuati, sono diventati "indifferibili".
"Così come all'indomani della Seconda guerra mondiale, dice senza mezzi termini il Pontefice, è necessario che oggi l'intera comunità internazionale metta come priorità l'attuazione di azioni collegiali, solidali e lungimiranti. Abbiamo bisogno di speranza e di coraggio. L'umanità ha i mezzi per affrontare questa trasformazione che richiede una vera e propria conversione, individuale ma anche comunitaria, e la decisa volontà di intraprendere questo cammino".
Bergoglio dice che "purtroppo dobbiamo constatare amaramente come siamo lontani dal raggiungere gli obiettivi desiderati per contrastare il cambiamento climatico. Va detto con onestà: non ce lo possiamo permettere! In vari momenti, in vista della COP26, è emerso con chiarezza che non c'è più tempo per aspettare; sono troppi, ormai, i volti umani sofferenti di questa crisi climatica: oltre ai suoi sempre più frequenti e intensi impatti sulla vita quotidiana di numerose persone, soprattutto delle popolazioni più vulnerabili, ci si rende conto che essa è diventata anche una crisi dei diritti dei bambini e che, nel breve futuro, i migranti ambientali saranno più numerosi dei profughi dei conflitti. Bisogna agire con urgenza, coraggio e responsabilità. Agire anche per preparare un futuro nel quale l'umanità sia in grado di prendersi cura di sé stessa e della natura".
Ma lo sguardo del Papa va soprattutto alle giovani generazioni. "I giovani, che in questi ultimi anni ci chiedono con insistenza di agire, non avranno un pianeta diverso da quello che noi lasciamo a loro, da quello che potranno ricevere in funzione delle nostre scelte concrete di oggi. Questo è il momento della decisione che dia loro motivi di fiducia nel futuro. Avrei voluto essere presente con voi, ma non è stato possibile. Vi accompagno però, con la preghiera in queste importanti scelte".